Essere unici (e uniti) per andare oltre PDF Stampa E-mail
Lunedì 23 Marzo 2015 15:32

Nel giorno in cui Tommaso Ghirardi è fallito (cit.), il Torino è uscito anzitempo da quell’Europa League contesa fino al rigore di Cerci e alla mancata concessione della Licenza Uefa al club crociato. Proprio questa sera le due squadre si incontreranno di nuovo, ma tutta la bagarre scatenatasi quest’estate è ormai solo un ricordo.

 

 

Ghirardi, Leonardi, Taci, Manenti… Sono stati mesi difficili, che hanno messo a dura prova la passione di tutti, dai tifosi alla squadra. Per la prima volta in questa stagione il Parma è ora in mano a delle persone credibili, con un chiaro lavoro da svolgere senza segreti, senza bugie, senza trucchi. Quella che è iniziata il 19 marzo, con la nomina di Guiotto e Anedda, è una battaglia importantissima che per essere vinta ha bisogno di quella compattezza che Parma ed il Parma spesso hanno dimostrato. Una battaglia che si combatte su due fronti, entrambi fondamentali.

Il primo riguarda la sopravvivenza del Parma. Un obbiettivo difficile, forse difficilissimo, ma non impossibile. Per riuscirci serve l’aiuto di tutti: dai giocatori che dovranno abbassare le loro pretese, ai curatori che dovranno riuscire ad incastrare tutti i tasselli del puzzle; dai possibili sponsor che aiuterebbero il Parma fino ai più importanti, i tifosi, che non hanno mai abbandonato la squadra e che, ora più che mai, devono mettersi al fianco di Lucarelli e compagni. I due curatori fallimentari, questa sera,saranno al Tardini pagando regolarmente il proprio biglietto. Un gesto forse banale, ma che rappresenta

un vero e proprio punto di partenza. Se con Manenti gli incassi delle biglietterie del Tardini venivano pignorati, ora invece tutti i proventi legati allo Stadio entrano direttamente nei forzieri che d’ora in poi saranno gestiti da Guiotto e Anedda. Tutto fa brodo, ogni cosa è importante:non è mai servita una scusa ai tifosi crociati per essere vicini alla squadra in casa o in trasferta, ma in questo caso c’è anche un motivo in più. E’ una strada ricca di ostacoli quella che porta fino alle aste fallimentari che potrebbero permettere al Parma di ripartire dalla B: il debito sportivo da (almeno) dimezzare, far sì che i costi non superino i ricavi durante l’esercizio provvisorio, trovare un compratore credibile. Per qualcuno potrà anche essere impossibile che ciò avvenga, ma se ci dovesse essere anche una sola possibilità, questa dev’essere inseguita e cercata da tutto l’ambiente, che deve ricompattarsi fin da subito. Non lottare o non provarci potrebbe forse far vacillare il sistema calcio, ma di sicuro cancellerebbe un intero settore giovanile, un lavoro per i dipendenti che fino ad ora hanno stretto i denti, una squadra dalla categoria che appartiene ai suoi giocatori, ai suoi tifosi e alla sua città: tutto questo non può sparire per colpa di Ghirardi e Leonardi o di chi non ha controllato. Ed in questo senso anche loro pagheranno la loro parte, visto che Anedda e Guiotto stanno valutando di procedere con azioni risarcitorie verso chi ha creato questo dissesto.

Il secondo fronte, altrettanto importante, è quello che si aprirà lunedì, quando Lucarelli e compagni incontreranno Tavecchio come vi abbiamo raccontato giovedì scorso: “una delegazione di giocatori, guidata da Capitan Lucarelli, si recherà a Roma con delle richieste ben precise in vista del Consiglio Federale del 26 marzo, ovvero una serie di norme da approvare: garanzie bancarie su chi acquista una società di calcio, controlli sull’indebitamento delle società e blocco del mercato per chi non paga gli stipendi. Non proposte, non idee, non consigli, bensì richieste chiare e precise che dovranno essere accolte. “Senza certezze dite stop”, hanno detto i tifosi, e l’intenzione sembra proprio quella. Alle parole devono seguire i fatti, altrimenti si tornerà a quel temuto (da Lega e Figc) punto di partenza”. Sono molti i tifosi che hanno chiesto al Parma di non giocare senza certezze, ma Lucarelli e compagni sono pronti a chiedere proprio quelle garanzie che servono per cambiare un sistema che ha le sue responsabilità, e che deve migliorare per far sì che ciò che è accaduto al Parma non avvenga più. La squadra, con il Capitano in testa al gruppo, continua a lavorare nell’ombra: contatti con l’Aic, con altre squadre che sono nella stessa situazione dei crociati, con Lega e Figc. Non possono però essere lasciati soli: anche questa è una battaglia che va combattuta tutti assieme.

Proprio per questo, già da stasera, stringiamoci tutti attorno al nostro Parma in quella che è la prima partita dopo il fallimento. Come abbiamo ricordato prima della gara contro l’Atalanta, ottenere buoni risultati garantisce maggiore potere anche ai giocatori stessi: ogni punto tolto all’avversario è un punto guadagnato quando arriverà il momento di chiedere garanzie. Non voltiamo le spalle ad un gruppo che ora si ritrova a combattere una guerra (forse) più grande di lui. E’ il momento di unirsi, anche perché gli obbiettivi sono ampiamente condivisi. “Essere unici per andare oltre” diceva uno striscione della Nord: anche essere uniti è importante, ora più che mai.

[FONTE: Parma Fanzine]