La Curva Nord, il tifo e la (troppa?) musica al Tardini.. PDF Stampa E-mail
Lunedì 05 Ottobre 2015 18:07

L’urlo di gioia, i cori pieni di passione, le grida di protesta, i fischi di disapprovazione: sono questi gli elementi fondamentali di uno stadio, specialmente dei settori più caldi. A Parma, al Tardini, non esiste suono più bello del boato della Curva Nord.

 

 

Dopo un corner conquistato in un momento di trance agonistica, dopo un bell’intervento difensivo, ma anche dopo un gol o al termine della gara quando i giocatori crociati corrono ad abbracciare i propri tifosi. Proprio per questo da diverse settimane ci bazzica in testa una domanda semplice semplice: è proprio necessaria tutta quella musica sparata a tutto volume dagli altoparlanti del Tardini?

Dai tempi del Parma di Cassano dopo ogni gol segnato dai crociati parte subito la samba. Al termine della gara, invece, il Tardini si trasforma velocemente in una sorta di discoteca, al di là dei gusti musicali di ogni tifoso che possono apprezzare o meno le canzoni in questione. Alcune cose, però, sono assolutamente normali. È comprensibile che all’intervallo, ad esempio, vadano in onda degli spot: la pubblicità è necessaria ed è sempre esistita fin da quando, negli anni che furono, uno speaker leggeva i testi dei vari “consigli per gli acquisti”. La musica dopo un gol o dopo una partita vinta o persa, però, copre completamente quelle che sono le emozioni che i tifosi dagli spalti riversano sul campo, siano esse caratterizzate da grida di gioia o da urla di disapprovazione. Premettiamo ovviamente che si tratta di una semplice opinione, utile magari per creare un dibattito, ma ecco una “mini-guida” che ci siamo permessi di stilare:

-Nel prepartita la musica accompagna l’ingresso in campo dei tifosi, e soprattutto in uno stadio come il Tardini dove i supporters prendono posto sugli spalti a pochi minuti dal fischio iniziale ci può stare. Nella fase di riscaldamento delle due squadre (cosa che tra l’altro ogni tanto succede già) la scelta potrebbe ricadere su canzoni rock, che carichino l’ambiente e i giocatori in campo. A noi, se ci passate la battuta, Enrique Iglesias toglierebbe la voglia di lottare per almeno quattro generazioni, ma del resto come abbiamo già detto ognuno ha i suoi gusti.

Evitare remix strani o versioni particolari dei Depeche Mode. Questo lo scriviamo in ginocchio con le mani giunte al cielo.
-All’ingresso delle squadre in campo, ovviamente, l’Aida. L’inno originale del Parma, invece, potrebbe essere lanciato come ultima prima dell’ingresso in campo delle due squadre, o al termine della partita dopo l’abbraccio tra i crociati ed il loro pubblico.–Dopo ogni gol del Parma silenzio radio assoluto fino all’annuncio del marcatore da parte dello speaker: non esiste suono più bello del boato del pubblico, dell’urlo di gioia della Curva Nord.
–Silenzio radio anche al termine dell’incontro, soprattutto fino all’abbraccio finale tra i giocatori e la Curva. Anche in caso di risultato negativo ed eventuali fischi, non è giusto che la musica copra l’eventuale disapprovazione. In un ambiente unito e compatto com’è oggi quello di Parma, è giusto che le emozioni vengano condivise tra il pubblico, la squadra e viceversa, siano esse positive o negative.

Eventuali commenti sulle scelte dei brani, ovviamente, sono a titolo personale: sappiamo che abbiamo dei gusti “difficili” e quindi non ci azzardiamo a parlare in nome di una tifoseria intera. Come del resto non lo vogliamo fare con questa “mini-guida all’uso della musica al Tardini”: trattasi invece di un’opinione, legittima come mille altre, che speriamo possa aprire un dibattito costruttivo.

[FONTE: Parma Fanzine]