BOYS PARMA 1977

Curva Nord

Non c'è festa nella tragedia

24 - 05 - 2009

Ieri siamo andati allo stadio convinti di fare una festa, per il ritorno in Serie A del nostro Parma. E così è stato, fin verso le 17.10. Di fronte ai noi c'era il Vicenza, una tifoseria nemica, gemellata con i reggiani. Con gli ultras biancorossi ci sono stati attimi di tensione e scontro, e tanti cori offensivi, per una rivalità sempre accesa, vissuta con coraggio e lealtà. Perché non è necessario essere amici per comportarsi da uomini, e perché si può essere rivali ma condividere gli stessi valori.
Verso le 17.10 di sabato la nostra festa è terminata, e la nostra rivalità con i vicentini è andata temporaneamente in secondo piano. Questo ci hanno imposto i nostri valori. Un fatto gravissimo, imprevedibile e inaspettato, ci ha gelato il sangue imponendoci nuove priorità. Essere ultras è anche questo. Eugenio, un sostenitore vicentino diciannovenne, era caduto accidentalmente da una balaustra del Settore Ospiti.
L'altezza considerevole ci ha aveva subito fatto intuire che fosse in condizioni gravissime. E poco dopo ci sono arrivate le prime conferme. Appena realizzato cos'era accaduto, abbiamo smesso di tifare, perché non c'è gioia né festa nella tragedia.
Abbiamo chiesto di sospendere la partita, perché era insensato ed inumano tirar calci ad un pallone, mentre al Tardini un giovane tifoso stava lottando contro la morte. La partita è stata sospesa, poi è ripresa. Ma per noi è finita lì, non l'abbiamo più seguita, ci è scivolata via, persi in pensieri più gravi. Tante persone, di ogni età, hanno abbandonato in silenzio i gradoni della Curva.
Nessuno parlava, nessuno comunicava, ma non era necessario: stavamo provando gli stessi sentimenti. La memoria dei BOYS era a Crocetta Nord, quando il Bagna morì dinnanzi ai nostri occhi. Una scena che non dimenticheremo mai. Negli stessi frangenti, quasi irreale, udivamo il coro "Giochiamo, giochiamo", barbaro grido di una platea senz'anima (la stessa che solitamente non tifa e non canta). Dinnanzi a tanta meschinità qualcuno di noi s'è infuriato, ma alla fine il disgusto ha prevalso. Questa è la "civiltà" che abbiamo rifiutato, scegliendo di diventare ultras.
Alcuni nostri rappresentati hanno raggiunto immediatamente l'Ospedale, per sincerarsi delle condizioni del ragazzo; per portare la nostra solidarietà e offrire un piccolo supporto agli ultras e ai tifosi vicentini che gli sono rimasti a fianco. Nelle ore successive tanti BOYS hanno fatto almeno un salto all'Ospedale, sentendosi toccati dalla vicenda.
Eugenio è morto durante la notte.
I BOYS porgono sincere condoglianze alla famiglia, agli amici, agli ultras e ai tifosi del Vicenza.

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