Ordine pubblico: togli il pubblico rimane l'ordine
05 - 09 - 2008
Già per la gara Parma-Rimini, giocata venerdì scorso al Tardini, il Questore con un'ordinanza obbligò il Parma Calcio a chiudere le biglietterie alle 18, quasi tre ore prima della gara, cosa che penalizzò non poco i tifosi non abbonati, soprattutto quelli arrivati da fuori Parma.
Motivazione? Per "ordine pubblico". Ma tale gara, nonostante le due tifoserie non siano amiche, non si presentava certo "a rischio".
In merito alle giuste e legittime proteste dei tifosi, il Parma Calcio ha detto la sua in una lettera alla Gazzetta di Parma. Una risposta molto burocratica, asettica, sicuramente inappropriata per costruire un buon rapporto Società-tifoseria. Troppo spesso sembra che alcuni dirigenti crociati considerino i tifosi che vanno allo stadio come un disagio.
Ultras e tifosi sono la base irrinunciabile su cui poggia tutto il movimento. Sono i proprietari morali del club (perché il Parma non è solo una Spa, ma anche un patrimonio storico della nostra città), trasmettono sentimenti all'evento sportivo, riempiono gli spalti, creano quell'atmosfera magica che conquista gli animi, pagano il biglietto. Meritano rispetto e considerazione. Meritano dirigenti che cercano d'andare incontro alle loro legittime esigenze.
Ora, dopo aver fatto spostare una delle poche gare in programma alla domenica (che si giocherà martedì alle 18:45... grazie mille!), e fissata un'amichevole al sabato (...perché non domenica?) alle 16 con il Siena, la cosa si ripete: il Questore ordina la chiusura della biglietterie due ore prima dell'inizio della gara. E il Parma Calcio tace, tant'è che ci viene un dubbio: ma non è che qualche dirigente condivide queste decisioni? Speriamo di no.
"Ordine pubblico" anche questa volta, ma Parma-Siena non è certo una gara che attirerà il pubblico delle grandi occasioni, e nemmeno un numero elevato di tifosi ospiti, con cui peraltro non c'è certo una forte rivalità. Dunque?
Forse queste chiusure servono ad evitare le code, le polemiche e le proteste nell'anti-stadio, tutte situazioni causate dall'emissione dei biglietti nominali (che rendono inadeguato il numero di biglietterie). Anche se, ricordiamo, le code non hanno mai causato incidenti, che sono avvenuti solo quando (diverse volte) i tifosi ospiti sono stati fatti transitare in zone storicamente occupate dai sostenitori crociati.
Si tratta dell'ennesima scelta che penalizza i tifosi, i cittadini di Parma, e la cosa che più ci fa male è che nessuno prende le difese dei tifosi, nemmeno il Parma Calcio.
P.S. delle ore 19:28:
I BOYS PARMA 1977 apprendono con favore che domani le biglietterie dello Stadio Tardini rimarranno aperte fino ad inizio partita. Tuttavia il problema è stato risolto solo temporaneamente, giacché l'ordinanza del Questore (che impone la chiusura delle biglietterie minimo due ore prima delle gare) è stata sospesa limitatamente alla partita di domani.
La chiusura anticipata delle biglietterie disincentiva la partecipazione popolare, specie di chi abita fuori Parma, che dovrebbe venire in città giorni prima per acquistare il biglietto, o presentarsi con largo anticipo il giorno dell'incontro. Tenendo presente il ritmo di anticipi e posticipi che ci attendono (grazie...), per qualcuno vorrebbe dire: prendersi ore di permesso dal lavoro per venire prima al Tardini a fare il biglietto. Assurdo.
E' vero che tanti tifosi (come noi - diffidati a parte) hanno fatto l'abbonamento e nelle partite di campionato non avranno questo problema, ma noi vogliamo politiche che incentivino la gente a venire al Tardini, non a stare a casa. Siamo 9.000? Cerchiamo di essere 10.000.