BOYS PARMA 1977

Curva Nord

Invertire la rotta!

05 - 02 - 2009

Nell'ambiente Parma, inutile nasconderlo, si respira una gran brutta aria.
Parliamo di "ambiente" perché vogliamo includere tutti: Società, giocatori, tifosi e media locali.
Viviamo il tifo, in particolare la Curva Nord, anzi, una zona della Nord, e riusciamo a sentire gli umori che circolano. Oggettivamente l'entusiasmo latita, non ci si diverte e non si incita a dovere la squadra, anzi, ci sono tantissimi ipercritici, pronti a fischiare alle prime difficoltà, addirittura arrivando a offendere gli stessi giocatori. Il tifo nel complesso ne risente, è netta la spaccatura fra chi va al Tardini per tifare e chi ci va solo per guardare la partita. La cosa è oggettiva, basta guardare le foto, basta guardare i video. In trasferta, visto che bene o male le facce sono quasi sempre le solite, si canta quasi più che in casa, ci si diverte di più, e non certo per il gioco della squadra. Basterebbe mettersi uniti a centro Curva anche al Tardini, ma questo è un altro discorso.
Non è colpa della classifica, non si può imputare tutto al gioco della squadra; ci sono chiare responsabilità, gravi errori d'inizio stagione che ci stiamo trascinando, un vero e proprio "effetto domino" che influisce su più aspetti.
Ne abbiamo già parlato altre volte, ma forse la cosa nasce da un errore della Società (e di vari suoi dipendenti) che ha sbandierato ai quattro venti il fatto di avere la squadra più forte della B, dando per scontato o quasi l'immediata promozione, generando enormi aspettative. L'operazione "pubblicitaria" è stata avallata da praticamente tutti i giornalisti locali, che l'hanno "pompata" per tutta l'estate. Promettendo mari e monti si è generato un entusiasmo che a Parma non si vedeva da anni. Migliaia di persone a Collecchio (dove fu fatta la pesuedo-preparazione) per le amichevoli, e tanti abbonamenti, come in Serie A: 9.000 (novemila).
Tutto rose e fiori, dunque? No, come sappiamo tutti le cose sono andate diversamente. Il Parma ha iniziato male il campionato e dall'entusiasmo si è passati allo scontento. Il picco è arrivato con la gara interna col Frosinone: contestazione della Curva (guidata da noi) e chiarimento coi giocatori (che ci dissero di voler instaurare un rapporto coi tifosi). Piano piano la squadra si è ripresa (anche grazie ai cambiamenti indotti dalla protesta della Nord), ed è arrivata fino alla vetta della classifica, ed ora è tra le prime. Dunque le cose si sono sistemate, si potrebbe pensare. Macché. Il Parma gioca male; fa punti (di solito) ma non convince (anzi) e i tifosi non riprendono a tifare; l'entusiasmo non torna (nonostante la classifica) e lo scontento rimane.
I giornalisti locali - in alcune occasioni - ci mettono del loro. Capita di vincere una partita ma leggendo i commenti sembra d'aver perso 5 a 0; si critica tutto e tutti, soprattutto i giocatori, talvolta forse anche troppo. Si da addosso a tanti ma mai alla Società, quella sembra inattaccabile; sempre e in ogni caso. Eppure tutti si rendono conto che ci sono dei dirigenti incapaci, che ci sono dei buchi, e c'è anche l'impressione che talvolta il presidente Ghirardi si occupi di cose che dovrebbero essere gestite da altri (dei professionisti). Al di là delle voci (che andrebbero confermate o fugate da chi fa informazione) parlano i fatti. E qui c'è un altro fatto: analisi e critiche si fermano prima di toccare la Società, come se ci fosse un limite invalicabile oltre il quale non è possibile (o consigliabile) avventurarsi.
Al di là delle critiche a squadra e giocatori (spesso oggettivamente giuste), pessimismo e rabbia sembrano rimbalzare dai media ai tifosi, e viceversa, alimentandosi vicendevolmente. Tutto questo fa precipitare la situazione e non promette niente di buono.
Si arriva ad offendere chi indossa la nostra maglia e a fischiare già alla fine primo tempo, quando ci sono ancora tutti i punti in palio. Invece di trasmettere sicurezza ed entusiasmo, invece di dare forza all'undici, l'ambiente gli trasmette il proprio malumore, e i crociati ne risentono. Lucarelli esplode e rinuncia alla fascia da capitano, Budel insulta pesantemente il pubblico, la squadra praticamente non saluta. I tifosi reagiscono e se la prendono con questo e quello. Azioni e reazioni (alcune assolutamente comprensibili ma tutte negative) che alimentano un circolo vizioso che ci fa solo del male (a tutti). O si inverte subito la rotta o l'ambiente è destinato a sgretolarsi, e le componenti a scontrarsi le une con le altre. Tutti devono ricominciare a fare la propria parte, schierandosi per il Parma e per Parma.
Noi tifosi dobbiamo prima di tutto tifare, ma con i fatti, con la voce, non a parole.
I giocatori devono sputare sangue (si far per dire...), accettare i fischi e le critiche (anche quando credono di non meritarle pienamente), senza eccessi e senza essere permalosi; e devono rispettare i tifosi, sempre.
La Società deve comportarsi da tale, se qualcuno non va lo si cambia (anche se è un amico), ci devono essere ruoli e compiti precisi. Basta improvvisazioni, basta dirigenti che non conoscono l'ambiente, basta dirigenti che non hanno la più pallida idea di quello che devono fare.
I giornalisti devono fare informazione. Il diritto di critica lo utilizzino con tutti, a partire dall'alto. Se la Società sbaglia è giusto dirlo, anche per indurla a non farlo più. Dire che va tutto bene (anche quando non è palesemente vero) non è giusto e non è utile. Al contempo, trattandosi di giornalisti di Parma che si occupano del Parma, li invitiamo a trasmettere e a diffondere amore per i nostri colori.
Il Parma è per noi fede, passione pura e senso di appartenenza. Ma che il Parma vada bene è nell'interesse (diretto o indiretto; economico, sportivo o professionale) di tutto l'ambiente: dei dirigenti, dei giocatori, della proprietà, dei giornalisti, dei parmigiani tutti. Per questo: facciamo in modo di restare tutti dalla stessa parte!
CHI NON AIUTA QUESTA SQUADRA QUA, NON AMA LA PROPRIA CITTA'!

BOYS PARMA 1977

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