PARMA-Grosseto (BOYS)
14 - 02 - 2009
E' finito il tempo delle illusioni d'inizio stagione. Quelle dei giornalisti, della società e dei tifosi meno sensibili. Noi che siamo vaccinati abbiamo cercato di buttare acqua sul fuoco, cercando di creare entusiasmo senza mai però farci trasportare dalle illusioni. Abbiamo voluto e cercato di compattare un ambiente completamente deluso, saturo, che ormai da troppi anni si trascinava, ed usava come scusa per allontanarsi dalla squadra e dal Tardini. Oggi siamo qui con le palle girate e ne abbiamo per tutti, perché crediamo sia arrivato il momento di svegliarci, di dare tutto quello che possiamo, di non lasciare nulla al caso, senza però essere i primi ad averci creduto fino in fondo. Il 2009 è iniziato con la squadra che ha perso la testa della classifica, in maniera assolutamente colpevole, incapace di dare la sensazione di crederci per prima, pensando che gli sia tutto dovuto, che tutto sia scontato e cadendo nel più banale degli errori: credere che aver giocato in serie A ti dia il diritto di sottovalutare chi hai di fronte. C'è bisogno di rispetto per gli altri, per la categoria e per il blasone che rappresenta, essere qui a giocare significa aver sbagliato l'anno precedente. Coltivare ambizioni significa umiltà, sudore, grinta e voglia di rimettersi in gioco, rimettere in gioco una carriera e spesso la propria immagine. La società poi ha commesso errori imperdonabili, nonostante uno sperpero di soldi encomiabile raro per questi tempi e categorie. Certo che servirebbe un elemento di spicco e provata capacità da inserire in un contesto che spesso manca di esperienza e soprattutto di carisma. La figura di Berta ci sembra inutile, se non dannosa per una società di serie B come il Parma Calcio, e in primo per luogo il suo presidente Ghirardi, veramente inesperto e impreparato ad affrontare il salto di categoria dalla C2 alla A. Storie come quella di Lucarelli non dovevano neanche uscire da Collecchio e invece è stato devastante ed incredibilmente mal gestito da tutti. Dall'allenatore incapace di capire quando c'era da intervenire (ma i suoi spogliatoi sono sempre stati polveriere in cui il "falso prete" ha cercato sempre di salvare solo e soltanto la propria immagine), al giocatore che purtroppo non è riuscito a far capire a tutti che lo sfogo era rivolto ai giornalisti e non al pubblico di Parma. Ai giornalisti poi, veri e propri terroristi capaci di infangare un giocatore della squadra della propria città, solo perché non propenso ad andare a cena con loro, per un misero voto in più in pagella (c'è chi non si compra e li odia come noi!), diciamo di non travisare le cose, perché così si fa solo il male del Parma e dei suoi tifosi. Al pubblico chiediamo ancora pazienza, l'ultima che gli è rimasta perché mancano ben diciotto partite alla fine, promettendo che saremo i primi a farla pagare a chi non ha meritato di fare parte del Parma Calcio. Con la speranza di sostenere i nostri colori in maniera sempre più convinta e continua, prima la sosteniamo poi alla fine e sottolineiamo alla fine, la fischiamo!!!
VIVA I BOYS VIVA IL PARMA!