Serie A: al Bagna e ai diffidati
18 - 05 - 2009
Finalmente è arrivata anche la matematica certezza: il Parma, dopo un anno di B, torna in Serie A!
Quasi ad un anno esatto dalla retrocessione, avvenuta con la sconfitta interna contro l'Inter, i crociati pareggiando sul campo del Cittadella hanno fatto quel punto che ci ha resi irraggiungibili per le inseguitrici: ed è stata festa!
Come scritto su uno striscione esposto al Tombolato, abbiamo voluto dedicare questa promozione a chi in B non c'è mai sceso. "Dedicata a chi non è mai sceso in B: diffidati con noi, Bagna vive!": questo è slogan che abbiamo scelto.
Dedicata ai diffidati perché, soprattutto per chi è abituato a non mancare mai, è una sofferenza dover rimanere lontano, dover essere obbligato ad andare in Questura a firmare, e non essere libero di muoversi liberamente. La diffida è ingiusta, perché colpisce senza processo, e la sofferenza che provoca è ancor più inaccettabile quando non s'è fatto nulla. Ci riferiamo (nella fattispecie) a diversi ragazzi diffidati per Parma-Inter, non dimentichiamocelo: gli unici a pagare per ciò che accadde quel giorno. E' passato un anno anche da quella maledetta partita. Chi sbagliò a gestire l'ordine pubblico è sempre al suo posto, e da quello ne ha approfittato per punire gli ultras di Parma. Le autorità locali (Questura - Comune - Prefettura) hanno concluso la vicenda: chi, diffidando qualche BOYS; chi, girando la testa dall'altra parte; tutte, assolvendosi da ogni responsabilità. Le autorità arrivano solo quando gli conviene (come accade in queste ore), sempre pronte a fare passerelle (quasi fossero delle veline) e a cercar posto sul carro dei vincitori. Ma il Parma non è un mezzo da usare per aumentare la propria visibilità. Il Parma non è fatto per prendere, è fatto per dare. A Cittadella, per la promozione, doveva esserci chi al Parma tiene veramente (condannato ingiustamente senza prove e senza processo) e non chi lo usa per farsi bello.
E poi la dedica che ci è venuta subito spontanea: al Bagna. Il Bagna non visse la retrocessione, non ha vissuto la promozione, anche se noi abbiamo portato il suo ricordo in ogni stadio, con lo stendardo e con i cori, sperando di potergli rendere sempre onore. Il primo pensiero al triplice fischio è andato a lui, uno sguardo al cielo e una semplice frase detta a denti stretti: "....è per te, questa è dedicata a te".
Finite le dediche possiamo passare ai ringraziamenti. Prima di tutto la squadra, ci pare doveroso. Sono i giocatori che indossano la maglia, che portano i colori che noi tanto amiamo. Sono i giocatori che scendono in campo, che hanno giocato questa stagione, che hanno conquistato la promozione. Più o meno gli stessi che ci hanno portato in B, gli stessi che hanno iniziato questa stagione con l'atteggiamento dell'anno scorso, cosa che gli abbiamo subito contestato. Da lì il cambio di condotta, una lenta ma continua ripresa, fino alla meta. Dunque, ragazzi: grazie! Grazie di cuore! Chi avrà l'onore di indossare la nostra maglia la prossima stagione in A, ci avrà al suo fianco.
Da ringraziare anche il mister Guidolin. Ognuno la può pensare come vuole, un allenatore può piacere o meno, può piacere o meno l'uomo. Oggettivamente dal suo arrivo le cose sono cambiate. Spesso ha elogiato i tifosi e ha tirato le orecchie ai contestatori: bravo mister, grazie!
E arriviamo anche al presidente Ghirardi, che abbiamo visto commosso in campo a Cittadella, sotto la Curva a festeggiare. Un grazie va anche a lui, che ha la nostra squadra in mano, anche se l'invito che gli rivolgiamo, per mantenere la Serie A, è sempre quello di inserire in Società gente che mastichi di calcio a cui appoggiarsi, per evitare di tornare tra i cadetti.
Per non scordarci nessuno un generico ringraziamento a tutti quelli che hanno fatto il bene del Parma, che hanno remato dalla nostra stessa parte, citando come esempio Alessandro Melli, spesso il primo ad ascoltare la voce dei tifosi.
Adesso ci auto-ringraziamo! E' stata una stagione altalenante sia in campo sia sugli spalti. In Curva ci siamo divertiti, ci siamo presi anche noi delle piccole soddisfazioni, come andare in 300 a Bari, ad Avellino, in 150 a Salerno di venerdì sera, in 100 a Frosinone di martedì sera, a Rimini in 500, a Brescia in 400 di lunedì sera, in 1.500 a Mantova, Livorno e Piacenza, in 3.500 a Cittadella. Le trasferte, che sono sempre state il punto debole della nostra tifoseria, sono state quelle che ci hanno dato più soddisfazioni in B, mentre al Tardini, ad essere sinceri, si è faticato e non poco. Brutto è stato l'atteggiamento polemico tenuto durante tutto l'arco della stagione da parte dei 9.000 abbonati, più propensi a criticare, offendere i nostri giocatori, e a fischiare in caso di mancata vittoria, che a tifare. Gente che dava per scontato che il Parma dovesse dominare il campionato, e che la promozione fosse una cosa dovuta. Chissà se dopo la promozione hanno festeggiato o hanno trovato da ridire sul pareggio di Cittadella!
In Serie B potrebbe aver positivamente influito il "fattore novità" e la voglia di riscatto. Adesso ci aspetta il ritorno in A, ci aspettano sfide con grandi tifoserie, alcune delle quali nostre rivali. Tornerà allo stadio chi non poteva esserci al sabato, sicuramente dovremo essere più tifosi, attivamente, sostenere di più, e meno spettatori. Siamo noi che dobbiamo trascinare la squadra, non viceversa.
Per tutti quelli che hanno tifato, che hanno sofferto senza mollare, che ci hanno seguito: grazie ragazzi!