PARMA-Modena tra divieti e repressione. Ma che derby è?
04 - 10 - 2008
Finalmente il Modena diremmo in tanti, ma purtroppo oggi non sarà il solito derby dal momento che mancherà la bisunta rappresentanza ospite e tutto il corollario di tifo e storia che negli anni ha caratterizzato le nostre sfide con i canarini. Oggi si giocherà il derby, ma vero derby non sarà, il settore ospiti dello stadio Tardini sarà chiuso. Una politica ingiusta che contestiamo, perché tutti hanno diritto a seguire la propria squadra in trasferta e perché rischia di creare problemi (ricordate PARMA-Inter?). A proposito: gli si è negato l'accesso allo stadio per garantirgli mano libera in città? L'aver vietato ai modenesi l'accesso al Tardini significa altresì che nel girone di ritorno, molto probabilmente, ci sarà impedito di seguire e sostenere il Parma al Braglia. Speriamo non ci saranno vietate tutte le trasferte più belle e avvincenti di questo campionato. Senza tifosi avversari e senza arlìa si spegne la passione, quella che ha elevato uno sport a fenomeno popolare. Perché il successo del calcio è nel suo essere (tradizionalmente) uno sport per tifosi. Se i modenesi non saranno effettivamente presenti evitiamo cori di scherno e di offesa. Prendersela con chi è tenuto fuori è da vigliacchi. E noi non li siamo. La "coriandolata" annunciata a PARMA-Frosinone, a cui tanti ragazzi stanno ancora lavorando, è rinviata a data da destinarsi. Allestire una coreografia (seppur semplice), quando agli avversari è addirittura impedito l'accesso al settore, non ci sembra opportuno. Senza rivali sugli spalti non c'è battaglia del tifo. Ovviamente sosterremo il Parma con tutti gli altri mezzi a nostra disposizione, perché il derby va vinto a tutti i costi. Esprimiamo solidarietà a tutti i tifosi del Parma che abitano fuori provincia e che oggi non potranno essere presenti perché impossibilitati ad acquistare il biglietto (divieto di vendita a tutti coloro che abitano fuori provincia). Anche la chiusura delle biglietterie alle 19 di venerdì ha penalizzato soprattutto i residenti in provincia di Parma, costringendo qualcuno a venire appositamente in città per fare il biglietto e qualcun'altro a starsene a casa. Si tengono fuori alcuni tifosi di casa e si vieta l'ingresso a quelli ospiti. Più che una strategia per garantire l'ordine pubblico sembra l'ennesimo tentativo per evitare che ci sia pubblico. Vengono creati allarmi ad hoc per giustificare divieti e restrizioni per renderli così una routine, una normalità. Non sono bastati tutti i soldi spesi adeguare gli stadi, per i tornelli, i biglietti nominali, la video sorveglianza, i divieti per striscioni, megafoni, tamburi e bandiere, gli arresti in flagranza differita, le diffide sempre più lunghe e preventive, l'aumento delle pene, l'impossibilità di difendersi, le leggi anticostituzionali. I mille decreti emanati dal ministro dell'interno di turno evidentemente non bastano, sono tutti inutili, dal momento che le questure non sono in grado di gestire l'ordine pubblico visto che sono sempre di più i divieti di assistere alle partite in trasferta. E per giustificare questi provvedimenti si creano casi ad hoc, come la trasferta dei napoletani a Roma, dove i media hanno raccontato una verità tutta loro, per creare sensazionalismo ed allarme, per spianare il terreno a nuovi provvedimenti come quello di oggi. Si alimenta così un clima di tensione attorno agli stadi che allontana la gente e li svuota, e non serve ad un cazzo riservare il settore ospiti alle famiglie una volta all'anno, tanto per fare vedere che la cosa sta a cuore ai presidenti, quando ci sono stadi come il Tardini con settori chiusi perché la gestione della sicurezza, tradotta in numero di steward, costa troppo. Avanti di questo passo negli stadi resteremo solo noi, solo gli ultras che popolano le Curve di tutta Italia, aggrappati ai nostri ideali e alla nostra mentalità, un modo di vivere che da quasi 40 anni coinvolge migliaia di ragazzi, generazioni che rifiutano di omologarsi e di farsi assorbire da una società dove l'unica cosa che conta è l'apparenza, noi, nel nostro modo di essere troviamo la forza di resistere e di continuare contro tutto e tutti.
ORA E SEMPRE AVANTI ULTRAS