PARMA-Empoli (BOYS)
18 - 10 - 2008
Le finte certezze del precampionato, le ipotetiche vittorie facili, le rosee ambizioni, sono tutte svanite in questo disastroso inizio di campionato.
L'estate ci ha fatto ascoltare grandi proclami. A detta di tanti dovevamo dominare il campionato, relegando le altre squadre ad un ruolo marginale. Ma in questi primi tre mesi abbiamo visto l'esatto contrario: una squadra debole e fragile. Una Curva carica d'entusiasmo s'è sentita tradita e presa in giro, fino a contestare i giocatori venuti (e questo gli ha fa onore) sotto alla Curva. I nostri fischi non significano rassegnazione, sono un'esortazione a lottare. Non smetteremo mai di tifare e di sostenere il nostro Parma. E lo faremo sempre, indipendentemente dai risultati e dalla categoria. Non lo faremo per questo o quell'allenatore, o perché i giocatori sono maturati. Lo facciamo perché il Parma è una fede, perché amiamo la nostra maglia, perché siamo BOYS. E lo siamo sempre, anche oggi, senza il nostro amato striscione. Contro tutto quello che è il calcio business, contro quelle assurde norme e leggi che hanno messo il libero tifo fuorilegge. Le nostre ragioni le abbiamo esposte, a muso duro come piace a noi, ad una rappresentanza di giocatori venuti a trovarci in sede. Sosterremo la squadra sempre, per tutti e novanta i minuti, ma poi le daremo ciò che s'è meritata. Fischi o applausi. Per questo le diamo appuntamento sempre, sotto la Nord.
Nel limite del possibile cercheremo di ricucire lo strappo tra squadra e tifosi, ma senza compromessi, liberi di dire la verità, agendo alla luce del sole.
Forse non riusciremo ad ottenere risultati che ci avevano promesso, ma vogliamo impegno e rispetto. Sempre.
Viva i BOYS, viva il PARMA!