Modello italiano in trasferta (lettera)
05 - 08 - 2009
Lettera a www.boysparma1977.it
Modello italiano in trasferta
Cari Boys...
Io a Watford c'ero per vedere il mio Parma a giocare contro la squadra locale. Si può dire che è stata la mia prima partita "casalinga" considerando che abito in Inghilterra, nonostante che abbia dovuto fare un viaggio di poco più di 250 chilometri per arrivare allo stadio. Per me da parmigiano, vedere il Parma in Curva o in trasferta quando sono in Italia è sempre un emozione da brivido. La Curva è sempre calorosa, ed anche se non c'è sempre pieno, il colore e il rumore dei tifosi è veramente impressionante. Trovo difficile trovare una squadra inglese a cui posso tifare, perché del "tifare" nello stadio ce n'è veramente poco ed andare allo stadio qui non si può vivere le stesse emozioni. A Watford quello che ho visto era un gran gruppo di ragazzi e ragazze, pieno di umorismo, passione per i colori gialloblù e forti ambasciatori del calcio più bello che c'è! Sono sicuro che con persone così, sia l'ultras in generale, ma particolarmente il Gruppo Boys di Parma, riuscirà a far sopravvivere questa mentalità del tifo alle prossime generazioni di tifosi nonostante le varie leggi anti-tifo, diffide, traslochi di stadi fuori dai centri e varie altre palle che voglio mettere le autorità. Credo che il 1 agosto sia stata una bella lezione a quelli presenti nello stadio di come è bello tifare senza essere costretti a sedersi, e cantare e sventolare per 90 minuti senza avere una repressione generale negli stadi. Quello che si è sentito dopo la partita dal sito dalla società inglese e vari tifosi e steward presenti, è di un gruppo "matto" ma di buon umore e calore e sopratutto divertente. Sono stato orgoglioso quel giorno d'avere la sciarpa gialloblù al collo e non vedo l'ora di essere presente in Curva per la prima di campionato quando sarò ancora in Italia per le mie ferie! Complimenti al bel gruppo, forza PARMA e forza BOYS!!!
Sandro