Tardini: si alzano le ringhiere
05 - 08 - 2009
Tutti i parapetti dello Stadio Tardini, indipendentemente dalle proprie dimensioni e dall'altezza da terra a cui si trovano, sono stati dotati di ringhiere in grigliati metallici, per aumentarne considerevolmente l'altezza. Una misura richiesta dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica (presieduto dal prefetto e composto dal questore, dal sindaco, dal presidente della provincia, e da comandanti delle forze pubbliche) e subito attuata dal Parma Fc.
Ogni cosa che aumenta la sicurezza è positiva, ma quando si usa buonsenso. Innalzare indistintamente tutte le ringhiere, a seguito di un incidente (seppur gravissimo, nella fattispecie: costato la vita ad un tifoso del Vicenza), appare molto superficiale. Il verificarsi di un incidente non significa, necessariamente, che le misure di sicurezza siano insufficienti e che quindi vadano aumentate. Dipende tutto dalla dinamica dell'incidente. Così come, anche quando non si verifica alcun problema, non significa che le misure di sicurezza non possano essere migliorate. Molto semplicemente: bisogna operare con perizia, intervenendo solo quando, e dove, è veramente necessario. Si rilevano e si localizzano i rischi (concreti), li si valutano, e si pongono in essere le misure più opportune per prevenirli.
Innalzare tutti i parapetti, anche quando localizzati a 5 cm da terra, è ridicolo. Se fosse questo il nuovo standard della sicurezza, sarebbero ben pochi i parapetti a norma in tutta la città.
La cosa che più sconcerta è la faciloneria con cui si affrontano, sempre più spesso, le cose. Cade un ragazzo dall'alto? La risposta delle istituzioni è: alziamo tutti i parapetti. Non c'è voglia di capire, ma di tutelarsi e di mostrasi attivi verso l'opinione pubblica.
Questo modo di fare è tipico di chi affronta le cose con superficialità, con poco interesse per i luoghi su cui agisce (in questo caso lo stadio, che vediamo inutilmente trasformato in una specie di pollaio) e per le persone che li frequentano. Non c'è sicurezza nella superficialità.