Bisogna salvarsi, anche dalle autorità

27 - 08 - 2009

«Farò il possibile per salvare queste piante», ha dichiarato il Sindaco di Parma in merito al verde pubblico del Tardini. Una grave minaccia, infatti, incombe su di loro. Non sono parassiti, vandali, ultras, neppure piromani. Molto peggio: sono i membri della terribile Commissione provinciale sui locali di pubblico spettacolo (nominata dalla Prefettura, al cui interno figura un tecnico del Comune, un funzionario della Questura, i VVFF, un tecnico della Provincia e dell'USL). Dopo tutte le attività che abbiamo fatto in merito, cercando anche di informare l'opinione pubblica nonostante l'oscuramento della Gazzetta di Parma (che tanto per andar sul sicuro: ci ha tagliato tutto), anche il Comune deve essersi reso conto che non sarebbe stato opportuno lasciar compiere l'ennesimo sfregio alla città, da parte di un Potere sempre più sprezzante, ormai convinto di poter far tutto quello che gli pare e piace, anche: di mettere la città sotto i piedi. «Farò il possibile», dice il Sindaco, neppure troppo convinto di riuscirci. Perché non è conveniente dire di "no" a certa gente.
Intanto, la Gazzetta di Parma, ha dedicato ampi spazi alla questione. Tante righe per far credere che le piante siano veramente un problema per la sicurezza. Come sempre: nessuna critica, nessun commento, nessuna verità che possa minimamente disturbare il Potere. Quel Potere sordo ed ottuso che fa le gabbie e alza le ringhiere, ma dice che il verde pubblico intralcia la via e le sue telecamere.
Le normative, negli ultimi due anni, non sono cambiate. Eppure per avere l'agibilità del Tardini servono lavori di "messa a norma" (ma quale norma, se la norma non è cambiata?) e addirittura deve firmare il Sindaco in deroga, per una capienza ridotta a soli 24.000 posti! Tutto questo è scandaloso. Se ci fosse un'informazione con un po' di coraggio, lo denuncerebbe a gran voce.