Arriva l'Italia? Ti presento i biglietti nominali
15 - 10 - 2009
Arriva la nazionale, e tanta gente che abitualmente non viene allo stadio decide di vivere quest'esperienza. Non conosce le dinamiche di Curva, le problematiche del tifo organizzato, sa solo quello che le hanno raccontato alcuni media.
L'esperienza, immaginata magari come momento di festa, di bandiere, di colori, di cori e di gioia, inizia invece in una tabaccheria, dove ti chiedono un documento d'identità e ti tocca fare la fila, magari per mezzora, o un'ora, o un'ora e mezza (come a qualcuno di noi). La gente è sorpresa e ti chiede "Ma è sempre così?". Sì, è sempre così. Sono i biglietti nominali.
L'esperienza continua davanti ai cancelli dello stadio Tardini. Gli steward ti controllano il biglietto e il documento, affinché vi sia la giusta corrispondenza; dopo la perquisizione segue il controllo elettronico sulla banda magnetica e il controllo visivo sul documento; e infine il tagliando ti viene strappato. Controllano due volte la stessa cosa, un po' di inutile burocrazia serve sempre, non si sa mai. L'afflusso in Curva Nord è lentissimo, anche grazie alla gabbia fatta erigere da Prefettura-Questura. La fila è immensa e la gente, a forza d'aspettare, s'incazza. Non sono mica ultras, molti non sono neppure tifosi. E' la gente comune, ma s'incazza uguale come s'incazzano gli ultras, perché a nessuno piace subire della assurdità. La rabbia aumenta nella consapevolezza che seguendo tale procedura non si entrerebbe più. Alle 19.50, quando sta per iniziare la partita, la situazione è chiara e si rischia l'insurrezione, perché fuori dai cancelli della Nord ci sono più di mille persone. Allora che fare? Si inizia ad applicare tanto buonsenso, ovvero: a non prendere alla lettera norme e leggi che buonsenso non hanno. Anche perché, se centinaia e centinaia di persone dovessero perdere la partita, scoppierebbe un caso e tante responsabilità verrebbero forse a galla. Responsabilità che non sono certo degli steward che stanno ai cancelli, ma di un potere politico che legifera senza pensare alla gente, di istituzioni che ragionano solo in termini repressivi e burocratici, di Società sportive timorose di difendere gli interessi dei propri tifosi.
Se i biglietti nominali sono un'assurdità evidente, per cui pure l'Uefa ci ha criticati, perché nessuno ha il coraggio di chiederne l'abrogazione?
E adesso, addirittura, si vorrebbe andare oltre, con la Tessera del Tifoso. Oltre l'assurdo, alla follia.
Prima della partita, davanti al Tardini, abbiamo appeso due striscioni contro la Tessera del Tifoso, e distribuito migliaia di volantini sui problemi legati allo stadio, che stanno colpendo i tifosi ma non solo.
Anche ieri tutta l'area attorno allo stadio Tardini è stata isolata da barriere fisse. Forse per timore che arrivassero i "ferocissimi" ultras ciprioti. Un disagio enorme per i residenti, che non ha nessuna giustificazione logica, imposto da Prefettura-Questura e non dal Tardini. Che si voglia penalizzarli per stimolare l'idea di un nuovo stadio fuori città? Un dubbio legittimo, visto che Prefettura e Questura si sono schierate apertamente per tale progetto, ancor prima che Pizzarotti & C. Speriamo i residenti non vengano colpiti dalla sindrome di Stoccolma, e sappiano riconoscere di chi sono le responsabilità di tali provvedimenti.