Aziende. Per dare o per prendere? (lettera)

20 - 10 - 2009

Lettera a www.boysparma1977.it

Aziende. Per dare o per prendere?

Ciao,
sono un ex Boys (l'età avanza..) che continua ancora dopo tanti anni a seguire con amore il Parma in casa e quando posso anche in trasferta.
Ho scritto oggi questa lettera al Direttore della Gazzetta sperando che la pubblichi, anche se nutro forti dubbi....
Scrivo anche a voi nella speranza che siate in accordo con quanto ho scritto e che voliate inserirla nel vostro sito che visito quotidianamente ritenendovi l'ultimo baluardo della parmigianità a Parma.

Vi ringrazio comunque in anticipo.
M.A.

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Gentile Direttore,
sono un tifoso del Parma F.C. da tanti anni e Le scrivo per manifestare il mio personale disappunto per la notizia di questi giorni che conferma la sottoscrizione della partnership commerciale tra il Parma F.C. e Parmacotto S.p.A.
La delusione nasce da una considerazione molto semplice e forse ingenua, ma che comunque dovrebbe far meditare tutti i tifosi del nostro Parma: dove si trovava questa grande azienda del nostro territorio leader di settore quando la squadra della nostra città avrebbe davvero avuto bisogno di un sostegno da parte di chi in questo territorio ed in questa città dice di fondare le proprie radici?
Noi tutti non possiamo dimenticare facilmente i momenti difficilissimi vissuti dal Parma Calcio dopo l'era Tanzi, le richieste fatte dalle autorità cittadine al mondo-azienda del nostro territorio, e non possiamo dimenticare quanto questi appelli siano stati lasciati cadere nel vuoto da quello stesso mondo, che oggi si riavvicina alla squadra della nostra città solo per un interesse che non viene nemmeno coerentemente menzionato.
Vengono invece citate dall'amministratore di Parmacotto parole come "collaborazione territoriale di qualità" e "obiettivi d'immagine e di prestigio, funzionali ad una crescita comune di tutto il Sistema Parma".
Il Parma, il sistema Parma e Parma città non hanno dimenticato coloro che non hanno risposto, questo sia ben chiaro alle aziende che oggi salgono sorridenti sul carro del vincitore sventolando una bandiera che non gli appartiene e che non meritano.

Marcello Amadasi