In memoria di tutti i BOYS

01 - 12 - 2009

Nei primi giorni di dicembre ricorrono ben tre anniversari di ragazzi che purtroppo ci hanno lasciato. Sono passati oramai 5 anni da quel terribile dicembre 2004 quando, improvvisamente, uno dopo l'altro, venivamo sconvolti dalla prematura scomparsa del Tino, storica figura della Nord, di Emiliano, nostro grande amico dei Desperados Empoli, e dello Zivo, ultras di Corcagnano assiduo frequentatore della Nord. Dopo 5 anni sentiamo ancora la loro mancanza, la nostalgia affiora dal passato, quando si parla di vecchie trasferte o aneddoti legati al nostro mondo, i loro nomi inevitabilmente tornano fuori, vivono ancora nei ricordi delle giornate passate assieme sui gradoni della Nord, su un treno, su un pullman, in ogni stadio. Si parla di loro come se fossero ancora qui, loro come il Bagna, il Bue, il Leo Matto, il Barbaz, il Giuly, il Ferro, il Micio, Gesti, Marchetto, Monti, Aglio, Rosati, Fili e tutti quelli che purtroppo dimentichiamo, ma che hanno sofferto e gioito su questi gradoni al nostro fianco e di quello dei Crociati. Proprio grazie alla Curva Nord, simbolo di aggregazione giovanile che dal 1977 ospita più generazioni di ragazzi parmigiani, su questi grigi (all'apparenza) gradini, nascono amicizie e legami indistruttibili, nasce un senso d'appartenenza, un'intesa anche verso quello che non conosci ma che sono anni che lo vedi urlare, gioire e soffrire due gradini sopra di te. Un legame che cresce col tempo, partita dopo partita, che ti accorgi di quanto grande è soprattutto nei momenti di difficoltà, un legame che consolida un Gruppo, quello dei Boys, che ti da la forza di reagire alle sconfitte, che ti da le motivazioni di andare per anni in pulmino in Sicilia di mercoledì sera nonostante l'ultimo posto in classifica, per il solo orgoglio di essere un ultras, di appartenere ai Boys, di rappresentare la Curva Nord e l'intera città di Parma. Oggi vuole quindi essere l'occasione per ricordare tutti quelli che hanno vissuto e tifato assieme a noi su questi gradini e che oggi tifano da lassù.
UN ULTRAS NON MUORE VIVE PER SEMPRE NELLA SUA CURVA