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Cagliari: giustizia per Giancarlo

13 - 03 - 2009

L'articolo che segue è stato tratto da Sport People, aggiornamento del 12 marzo 2009.

Lettera da Cagliari

Riceviamo e ben volentieri pubblichiamo questa mail da Cagliari che ci aiuta a far luce, tramite una fonte diretta, su quanto avvenuto a Giancarlo, morto in carcere, e successivamente in merito alla protesta degli ultras fuori dal carcere di Buoncammino. Certo non avevamo bisogno di sentircelo dire per sapere che le accuse di assalto al carcere erano quanto di più improbabile, visto che provenivano dai media di regime, certo è stata una sensazione immediata quella di smarrimento di fronte ad una morte così strana e ci è subito balzato alla mente l'ipotesi che il solito polverone serviva solo a confondere le acque e coprire responsabilità e colpevoli. Però questa mail è bella perché da fonte di prima mano e ancora ringrazio i ragazzi di Cagliari per avercela mandata. Un abbraccio a loro e alla famiglia di Giancarlo in questo momento così difficile, in questo paese così infame dove la Legge e la Giustizia sembrano amministrati da Torquemada e dai suoi boia, dove chi detiene il potere è sempre immune da ogni sbaglio commesso e la colpa è sempre dei più deboli ed indifendibili, dove la colpa è sempre degli ultras o degli ultimi.
Ciao Giancarlo...

In merito all'articolo comparso anche sul vostro sito riguardante la scomparsa di Giancarlo degli Sconvolts Cagliari, è giusto fare delle precisazioni, dato che ci sono delle inesattezze... Il ragazzo aveva la febbre a 40 quando sono andati ad arrestarlo a casa sua. Stava male ma hanno usato i loro soliti metodi per prelevarlo. Lui, come suo solito, ha reagito, e lì sono piovuti i primi colpi. In carcere nessuno l'ha curato, anzi, il freddo e l'umido hanno peggiorato la situazione. Lamentava dolori fortissimi al petto e i secondini hanno continuato a lasciarlo perdere, costringendolo alle docce gelate (ovviamente questo trattamento non è riservato solo a lui). E' arrivata così, anche a causa dell'assenza di anticorpi, la broncopolmonite e per 8 giorni Giancarlo non ha ricevuto nessuna cura, anche perché i magistrati non davano nessuna autorizzazione al trasporto in ospedale (nel carcere di Buoncammino non c'è un medico fisso, c'è una saletta scandalosa che funge da clinica... e si vedono i risultati). Quando ormai era troppo tardi è stato autorizzato il suo trasferimento all'ospedale dove è morto dopo poche ore. E' stata fatta l'autopsia dopo alcuni giorni ed è stata confermata la morte per broncopolmonite. I funerali, rinviati ulteriormente a causa di un'autorizzazione dimenticata dall'ospedale, si sono svolti ben 10 giorni dopo il decesso, e in seguito a questi, i suoi amici sono andati sotto il carcere a manifestare la propria voglia di giustizia per questo omicidio. I carcerati stessi hanno iniziato a cantare ed inveire contro i loro carcerieri. Nei giornali si è parlato di assalto al carcere nel tentativo di dimostrare che la morte sia avvenuta per motivazioni diverse dalla broncopolmonite. Giancarlo è stato fatto morire, e non bisogna far calare il lenzuolo bianco anche sulla verità perché i colpevoli, chiunque essi siano, devono pagare. Fuori la verità e giustizia per Giancarlo, così come per Valery Melis... Nella Nord il tuo destino... canta in cielo Giancarlino!

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