Repressione contro gli anti-Tessera (Gradinata Sud Genova)
20 - 04 - 2010
La lettera aperta che segue, della Gradinata Sud di Genova, è stata diffusa il 17 aprile 2010.
Lettera aperta al Sindaco,
ai cittadini liberi,
ai tifosi sampdoriani
Sentiamo l'esigenza di esprimere apertamente le nostre verità, le nostre sensazioni non solo sugli incidenti che ci hanno coinvolto nel pre-derby, flash-back cinematografico, rivelano molte cose.
Facciamo qualche passo indietro, appunto, e partiamo dalla premessa essenziale: la tifoseria sampdoriana in tutte le sue componenti, del tifo organizzato, clubs compresi, si è opposta da subito alle teorie per le quali lo smantellamento e la indiscriminata repressione nei confronti delle organizzazione dei tifosi, porterebbero alla sicurezza ed alla maggiore godibilità del gioco del calcio... e noi tifosi della Sampdoria non ci siamo adeguati, non ci siamo conformati; in uno sforzo, ormai unico, di dignità abbiamo in questi anni rinunciato a colorare il nostro stadio, a creare coreografie, piuttosto che sentirci mortificati.
Perché questo è il punto: E' PER NOI MORTIFICANTE chiedere il permesso di essere sampdoriani, di portare le nostre bandiere, i nostri striscioni, chiedere il permesso di seguire la nostra squadra.
Poi in quanto cittadini, abbiamo anche osato affermare che tutto ciò è anticostituzionale a partire dalle limitazioni della libertà di espressione (art. 21) di movimento (art. 16) violando anche in tema di libertà personali (art. 13 comma 2 e art. 27.2) andate a darci un'occhiata se avete tempo...
L'inesorabile disegno di legge tuttavia ha fatto il suo corso e come fosse una sentenza di esecuzione siamo stati informati dalla nostra società dell'inevitabilità dell'applicazione del decreto a partire dal prossimo campionato.
Allora ci siamo confrontati ed uniti in un'assembla di tutti i gruppi della gradinata Sud, con la Federclubs e abbiamo deciso di non arrenderci, di rimanere coerenti, di mobilitarci per contrastare chi vuole uccidere la passione calcistica:
VOGLIONO FARE UN DESERTO E CHIAMARLO PACE!
Ecco perché eravamo come sempre, al torneo Ravano a portare il nostro dissenso ed ecco perché 6 persone di noi sono state prelevate in mezzo a mamme e bambini e portate in questura: per giustificare un'opinione, una libera espressione di pensiero.
Per aiutarvi a capire e ad aprire ulteriormente gli occhi, provate a dare una risposta alle seguenti domande:
La nostra pacifica manifestazione contro la tessera del tifoso sotto la questura prima del derby, è passata sotto silenzio. Perché?
Perché corso De Stefanis, considerata dalla questura zona ad alto rischio, poco prima degli incidenti era presidiata solamente da 20 / 30 poliziotti/carabinieri e appena 2 camionette, mentre la stragrande maggioranza delle unità delle forze dell'ordine era predisposta al mero controllo degli ingressi della gradinata Sud?
Perché tutto questo accanimento della questura e delle istituzioni verso la tifoseria sampdoriana? Qualcuno forse si sente "minacciato" da noi e dalla nostra legittima battaglia contro la tessera del tifoso?
Non vi rendete conto che ciò che è successo prima del derby ora sta venendo fortemente strumentalizzato in modo da promuovere la propaganda a favore della tessera del tifoso?
E' così assurdo ritenere che qualcuno abbia sperato (e in qualche modo "facilitato"...) gli incidenti di corso De Stefanis per poter poi discreditare la tifoseria sampdoriana e quindi mettere in cattiva luce la nostra battaglia contro la tessera del tifoso?
La verità è che siamo SIAMO SCOMODI!
Noi non saremo mai quel prototipo di tifoso che stanno cercando di creare.
A tal proposito vorremmo ricordare a tutti i tifosi sampdoriani e anche al Presidente e ai dirigenti della nostra società, quanto sia stato importante e intima la gradinata Sud nella storia della Sampdoria, cosa potrebbe diventare senza più la presenza dei suoi Gruppi storici, delle generazioni di ragazzi e ragazze che si sono succedute con immutato spirito di appartenenza e si, anche di ribellione, senza il quale non saremo mai diventati quello che siamo.
Siamo rimasti gli ultimi a difendere il diritto di essere ULTRAS, di essere tifosi dignitosi forse perché siamo stati i primi a organizzarci come tali o forse semplicemente perché siamo unici... COME I NOSTRI COLORI.
CHIEDIAMO RISPETTO / CHIEDIAMO LIBERTA'
solidarietà ai nostri ragazzi e alle nostre famiglie.
per l'Unione Calcio Sampdoria, sempre
Gradinata Sud