Allo stadio in Spagna (Belme)
11 - 05 - 2010
La lettera che segue, del Belme di Parma, c'è stata invita in data 10 maggio 2010.
Allo stadio in Spagna (serie B, Rayo Vallecano - Huesca)
Cari Boys,
sono arrivato a Madrid la settimana scorsa per uno stage di alcuni mesi nella capitale spagnola e, visto che i campionati stanno per volgere al termine, ne ho subito approfittato per andarmi a vedere una partita. Constatato che i prezzi per il Real erano troppo alti (più di cinquanta euro per un posto in un angolo dell'ultimo anello!!) e l'Atletico giocava fuori casa, sono andato a vedere il Rayo Vallecano, squadra di un quartiere popolare di Madrid che milita in seconda divisione. Vado il giorno prima della partita a prendere un biglietto. Il prezzo è uguale in ogni settore, 20 euro. Chiedo di andare nella curva di casa ma non è possibile dato che è esaurita dai soli abbonati. Scelgo la tribuna laterale. Non mi si chiede nessun tipo di documento d'identità e, a mia precisa domanda, mi viene risposto che i biglietti in Spagna si vendono tranquillamente anche il giorno della partita: "com'è ovvio che sia", aggiungono. Prima di prendere la metro per tornare a casa vedo che lo stadio del Rayo è cosparso di volantini del Gruppo ultras locale "Bukaneros 1992" che contestano la novità delle partite al venerdì, dichiarando che sarebbero rimasti fuori ad ogni partita svoltasi quel giorno della settimana.
Il giorno della partita arrivo con un paio d'ore d'anticipo in zona stadio. Indosso una felpa del Rayo. All'uscita dal vagone della metropolitana mi accorgo di trovarmi dietro a un gruppetto di tifosi ospiti dell'Huesca F.C. Non conoscendo come sia la situazione in Spagna e tra le due tifoserie preferisco rallentare il passo. Uscito vedo le due tifoserie tranquillamente mischiate. Non c'è nessun tipo d'attrito. A controllare la situazione, non più di cinque poliziotti per un'intera via. Mi fermo ad un bar e scambio due chiacchiere con qualche membro dei Bukaneros. Chiedo se con l'Huesca c'è un particolare gemellaggio, loro mi rispondono che non hanno nessun problema con nessuna tifoseria a meno che non sia d'estrema destra. La tradizione operaia e rossa del quartiere di Valleka si riflette nella fede del proprio Gruppo ultras. Saluto i Bukaneros e mi dirigo verso l'ingresso. Passo il biglietto sulla banda magnetica e non vengo sottoposto a nessun tipo di controllo. Salite le rampe dello stadio "Teresa Rivero" vedo per la prima volta l'anomala conformazione delle tribune: c'è una sola curva, quella di casa, e due tribune laterali. Lo stadio viene ben presto riempito. Gli ultras locali sventolano bandieroni di ogni dimensione, stendardi coi colori del Rayo o con richiami politici e suonano tamburi. Anche in tribuna, incredibile ma vero, ci sono megafoni, tamburi e bandiere. Tutti tifano orgogliosi della squadra del proprio quartiere.
I Bukaneros fanno un bordello incredibile, ballano, fingono di fronteggiarsi tra loro, si divertono. I tifosi dell'Huesca, non più di un centinaio, sono in alto nella tribuna laterale. Fianco a fianco con quelli del Rayo. Non c'è nessun momento di tensione neppure quando vengono presi in giro per un tiro fuori che ha dato l'illusione ottica del gol e ha strozzato l'esultanza nella gola. A monitorare la situazione, gli stessi cinque poliziotti di prima. Con un biglietto di tribuna si può andare avanti e indietro per tutto il settore senza nessuna barriera o steward che ti bloccano. Il Rayo vince facile (4-1) seguito da un tifo travolgente, disturbato solo da un orribile "The final countdown" degli Europe al momento del gol. Durante l'intervallo viene suonata una canzone dedicata alla squadra realizzata da un gruppo ska locale. Un po' come da noi con Antonio Benassi!! Finita la partita chiedo ad uno steward se posso entrare nella curva di casa a scattare alcune foto. Mi sorride e mi apre immediatamente il cancello. Nel settore dei Bukaneros parecchia gente codigna ma anche ragazzini,
ragazze e signori di mezza età. Dopo aver invitato tutti in sede per festeggiare la vittoria, il lanciacori ricorda l'iniziativa contro il calcio al venerdì ed invita tutti alla loro sede per continuare la festa.
Belme