Carta del tifoso, una carta diversa
30 - 07 - 2009
L'articolo che segue è stato tratto dal Guerin Sportivo del 29 luglio 2009.
Carta del tifoso, una carta diversa
Oltre che addetto stampa della Federclubs ho anche l'incarico, con lo stesso ruolo, di essere componente della Federazione Italiana Sostenitori di Calcio (FISSC) nata sul finire degli anni 60 e riportata a nuova vita, 2 anni or sono.
La FISSC appena rinata, cercò di proporre una "carta del tifoso" con il solo intento di dare una propria e totale autonomia, senza creare una schedatura di persone.
Questi tifosi, veri e propri sportivi, non devono essere trattati solo come "vacche da mungere" da parte delle emittenti televisive e dal PALAZZO del calcio.
Considerando anche il dettaglio non secondario che le tifoserie organizzate sono formate in maggioranza da volontari che hanno come unico fine l'amore verso la propria squadra.
Ecco perché inizialmente, l'idea della "carta del tifoso" che la FISSC proponeva, era proprio quella di dare ai tifosi il ruolo da veri protagonisti.
Dopo questa prima fase, a mio giudizio importante da conoscere, il PALAZZO ha letteralmente scippato questa proposta della FISSC per cercare di imporre la "carta del tifoso" con intenti radicalmente diversi anzi diametralmente opposti a quelli sopra citati.
Lo scopo di questi signori non è solo quello di alzare ancora più il tiro con una schedatura maggiormente mirata nei confronti dei tifosi e degli sportivi che, con il biglietto nominativo e gli sfiancanti tornelli, son già abbondantemente registrati attraverso ILLIBERARLI NORMATIVE.
Con la loro "carta del tifoso" si è aggiunta anche la piacevole novità (si fa per dire...) dell'obbligo della fotografia sulla relativa tessera.
Questa "bella" idea ha visto in questi ultimi giorni, anche l'adesione della Juventus, nonostante l'opposizione del suo tifo organizzato. Juventus che va così ad aggiungersi alle precedenti esperienze fallimentari di Milan e Inter.
Per il momento comunque, grazie ai coordinamenti delle tifoserie delle due società milanesi, la Carta è rimasta facoltativa.
Siamo di fronte, come già detto, ad uno sfacciato tentativo di controllo delle tifoserie e di mero sfruttamento del business, usando senza limiti chi ama veramente e senza altri intenti il calcio.
I costi che le società dovranno sopportare al fine di utilizzare la "carta del tifoso" saranno sostenuti in "compagnia" di banche che certamente non lo faranno gratis!!
Senza contare poi, che questi oneri economici saranno scaricati in gran parte sulle spalle dei tifosi, come nel caso dei bianconeri che hanno fissato a dieci euro l'ottenimento della propria carta.
Il businness prosegue con la multi sposorizzazione dello stesso documento: si offrono all'acquirente numerose proposte commerciali con sconti e agevolazioni assortite, dando in questo modo molta visibilità ai vari marchi e sponsor.
Ci sono inoltre, i complessi problemi che burocraticamente la carta andrà ad innescare. Non e' ancora chiaro, ad esempio, se il possessore di un abbonamento possa cederlo ad altri... a Milano , per esempio in alcune circostanze non è stato possibile.
Ancora una volta contravvenendo ai sacrosanti diritti della libertà personale, peraltro sanciti costituzionalmente.
Senza contare il tentativo, nemmeno tanto nascosto, di separare tifosi "buoni" da tifosi "cattivi".
Infatti chi non sarà in possesso della carta non avrà diritto di seguire la propria squadra in trasferta, quando l'Osservatorio del Viminale lo vieterà ad una determinata tifoseria.
Seguendo questa linea, non sarebbe stata possibile per esempio, l'invasione pacifica di 15.000 sampdoriani nella scorsa semi-finale di Coppa Italia a Milano.
Pacifica appunto, e che si è connotata solo per il suo grande entusiasmo.
A Roma, per l'ultimo atto della stessa manifestazione, si è ripetuta la stessa scena di S. Siro, nonostante la Samp giocasse una delle finali più importanti della sua storia, e non proprio in campo neutro (a Roma contro la Lazio!!!).
Queste occasioni sportive, hanno dato l'idea all'Osservatorio del Viminale per proporre la "carta del tifoso" alla Federclubs, la quale ha seccamente rifiutato.
La tifoseria blucerchiata, come tante altre del resto, ha sempre dato esempio di grande civiltà e non saranno certo degli equivoci intenti con altri interessi a gettare discredito sulla sua storia che, grazie al grandissimo ex-presidente Paolo Mantovani ed all'attuale Riccardo Garrone, ha ritrovato un ruolo nuovamente di Superba in tutta Europa.
Un tifoso della Sampdoria