Nuovi stadi? Vecchie truffe. Imprenditori privati, soldi pubblici
05 - 08 - 2009
L'articolo che segue, del 21 luglio 2009, è stato tratto dal sito Lungoparma.it.
Nuovi stadi: in arrivo finanziamenti e agevolazioni
In arrivo una pioggia di milioni e agevolazioni fiscali per costruire nuovi stadi o ammodernare quelli già esistenti. Presidenti, politici e imprenditori edili si fregano le mani. Domani mattina a Roma è fissato l'incontro tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per lo Sport Rocco Crimi, e il presidente della Lega di serie A Maurizio Beretta. Il mondo del calcio chiede di fare un passo importante verso il futuro e di poter concorrere con gli altri paesi europei, anche se questa "pseudo" rivoluzione divide i tifosi e crea dibattiti molto accesi, come a Parma.
Crimi e Beretta terranno gli interventi ritenuti decisivi davanti al comitato ristretto della settima Commissione del Senato presieduta da Cosimo Sibilia (figlio dell'ex presidente dell'Avellino Antonio Sibilia: imprenditore edile ed amico di Calisto Tanzi) per il varo della legge che favorirà anche in Italia la costruzione di stadi di proprietà. Non solo: il Governo è pronto a finanziare anche chi vorrà eseguire lavori di ristrutturazione, oltre ad agevolare e facilitare il trasferimento della gestione degli stadi dagli enti pubblici ai privati, cioè direttamente alle società di calcio. Calcio e businnes ormai formano un legame indissolubile.
A Parma la notizia dell'incontro tra Crimi, Beretta e Sibilia, desta un certo interesse dato che da alcuni anni si parla di "abbattere" il Tardini (a proposito: giorni fa il consulente tecnico della procura di Parma ha dichiarato che c'è qualcosa di irregolare nella balaustra di sicurezza del settore ospiti, dove il 23 maggio è morto il tifoso del Vicenza Eugenio Bortolon) e costruire un nuovo impianto in periferia. In questi mesi, soprattutto, abbiamo assistito ad un vero e proprio muro contro muro: da una parte l'amministrazione comunale, la società Parma Fc e alcuni residenti, dall'altra il tifo organizzato e il mondo ultras, da sempre restii a traslocare lo stadio altrove. Proteste che hanno generato dibattiti e scontri verbali; striscioni e video. Insomma, un argomento molto caldo e molto delicato. C'è chi parla di speculazioni edilizie, di necessità, di futuro e chi punta il dito contro un calcio che non è più calcio.
Eppure domani le ambiziose idee "parmigiane" potrebbe subire un'impennata, soprattutto se l'incontro a Roma, nella sede del Governo, dovesse concludersi con un esito positivo e cioè con l'approvazione di un progetto nazionale mirato allo costruzione di nuovi stadi; impianti polifunzionali, dotati di confort, negozi e tutto quello che può servire per renderli attivi, non solo nel giorno della partita, bensì sette giorni su sette. Un concetto che il numero uno del calcio europeo, Michel Platini, ha ribadito più volte: «Urge puntare ad un fair play finanziario con abbassamento dei costi (salari e trasferimenti in primo luogo) e aumento ricavi (merchandising, marketing e gestione impianti)».
Per ora Ghirardi e Vignali - oltre a qualche imprenditore locale - restano alla finestra in attesa di novità da Roma. Certo è che se il Governo dovesse finanziare la costruzione di nuovi stadi, a Parma dovremo prepararci ad una stagione di velenose polemiche.