Chi guadagna dalla Tessera del Tifoso?
18 - 09 - 2009
L'articolo che segue, del 15 settembre 2009, è stato tratto dal blog "Rumor & Risparmio".
Chi guadagna dalla Tessera del Tifoso?
Sul sito della Lega pro (ex Serie C) abbiamo un elenco di motivi redatti a scopo di incentivare la richiesta di Tessera del Tifoso, vi risparmio i primi sette punti che non ci interessano in questa sede per quanto siano esilaranti vista la loro demenzialità, concentriamoci piuttosto su:
8. Ottenere una carta di pagamento ricaricabile Visa con un proprio IBAN senza essere vincolati ad un conto corrente bancario; consente di ricevere bonifici, accrediti di stipendio e trasferire in real time denaro da una carta all'altra (card to card);
9. Operare in modo sicuro e veloce ottenendo sempre maggiori servizi e benefici concreti; premi, merchandising, biglietti, convenzioni e scoutistica di vario genere;
10. Sostituire il denaro contante: la tessera rappresenta un borsellino elettronico che consente di fare operazioni di varia natura, acquisti online, prelevare contanti, trasferire denaro, ricaricare il telefonino.
Dunque per rispondere alla domanda che dà il titolo a questo post iniziamo col dire le banche. Non a caso già da ora alcune società calcistiche si sono appoggiate a istituti di credito.
Ad essa è favorevole il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, Giancarlo Abete, cioè il fratello di Luigi Abete vicepresidente dell'Associazione Bancaria Italiana e presidente della banca romana BNL.
Uno dei due gruppi bancari più importanti del paese è Intesa Sanpaolo (a cui si è appoggiato il Milan, già rilasciate oltre 100mila tessere, e la Fiorentina, quest'ultima tramite la CR Firenze).
Lo stesso istituto è nel patto di sindacato che regge RCS Mediagroup cioè tutta una serie infinita di quotidiani come il Corriere della Sera e soprattutto la Gazzetta dello Sport certamente il più importante giornale sportivo (favorevole anche la rosea? boh, non la leggo..); ma ad accrescere il business RCS Mediagrop ci sono anche periodici, libri, broadcast (importanti radio nazionali e locali), pubblicità, l'agenzia AGR (fornisce notiziari e contenuti editoriali a radio, televisioni locali e regionali e a siti internet di primaria importanza nello scenario italiano).
Nello stesso patto di sindacato cito Della Valle visto che abbiamo nominato la Fiorentina, ma è di Mediobanca la quota più significativa. Mediobanca dunque citiamo tra gli uomini più importanti di essa Geronzi l'ex patron di Capitalia (ora fusa con Unicredito), uomo e banca che nel calcio sono molto conosciuti visti i rapporti economici con alcuni presidenti (sbaglio se cito Parma-Tanzi, Lazio-Cragnotti, Roma-Sensi?).
Uomo molto vicino a Capitalia era Franco Carraro, uomo che in passato ha fatto un po' di tutto, anche il politico e che recentemente è stato presidente della Figc e presidente di
Mediocreditocentrale, banca facente parte appunto del gruppo Capitalia.
Tornando a Mediobanca nella stessa spa c'è tanta gente nota che ha ruoli di rilievo, da Marina Berlusconi figlia di Silvio (il quale ha una quota azionaria del 2% circa), alla figlia di Salvatore Ligresti lui nel patto di sindacato RCS e curiosamente leggo da Wikipedia: "I suoi avvocati hanno scovato un articolo del codice che fa tornare immacolata una fedina penale sporca: quando siano passati almeno cinque anni dall'espiazione della pena e il pregiudicato «abbia dato prove effettive e costanti di buona condotta». Ha presentato domanda al Tribunale di sorveglianza di Milano, che nel settembre 2005 ha accolto la sua richiesta: ora Ligresti è riabilitato". Domando: ma per i tifosi sarà diverso? Così dice l'articolo 9 della legge 41/2007. Ligresti è anche membro del consiglio di amministrazione del Gruppo Unicredit, dunque torniamo vicini a Geronzi sia per l'affare Capitalia sia perché Unicredit è socio importante in Mediobanca. che poi a proposito di figlie in carriera, quella di Cesare, Chiara Geronzi lavora al Tg5.
Ma dicevamo di Unicredit, nel cda il presidente è Dieter Rampl (siede anche nel consiglio di sorveglianza di Mediobanca) e poi un vicepresidente è Berardino Limonati tra le altre cose consigliere in Telecom e in RCS; un altro doppio consigliere Unicredit - Telecom Italia è Piero Gnudi e avanti via così è tutto un intreccio di partecipazioni e uomini con più cariche. Un rompicapo impressionante che vi risparmio ma se avete tempo la quantità di intrecci tra le spa che sto menzionando è davvero intrigante...
Se guardate questi consigli di amministrazione troverete tanti volti noti, tra gli altri ex politici e gente che ha subito condanne o se la è cavata per il rotto della cuffia... della serie se per loro valesse il Daspo senza processo e solo sulla base di un'accusa non so quanti cda reggerebbero... ma dicevo, alcuni hanno subito condanne, condanne vere, mica aver esposto uno striscione non autorizzato.
Comunque dopo aver nominato un po' di banche (qualcuna delle quali più o meno direttamente certamente dalla tessera del tifoso avrà benefici) e i legami con RCS Mediagroup è curioso osservare come in RCS troviamo anche il gruppo Benetton. Bene, nell'azionariato di Telecom Italia troviamo le solite Mediobanca e intesa che la controllano assieme ad altri soggetti tra cui la "ex sintonia" del gruppo Benetton. Ora la tecnologia applicata alla Tessera del Tifoso, sistema RFID per trovare la nostra/vostra collocazione con approssimazione di pochi centimetri è offerta da Telecom (per tutti?) stando a quel che ho letto almeno per la ex Serie C dovrebbe essere così (vedi Tuttomercatoweb). Un'altra società con dentro i Benetton che forse sarà in affare con la Tessera del Tifoso potrebbe essere Autogrill, "sconti per i tifosi" in viaggio? O magari per restare in famiglia Autostrade o Grandi Stazioni spa, però qui siamo alle ipotesi dunque staremo a vedere.
Insomma ricapitolando possiamo dire che a breve avremo milioni di italiani che pagheranno una tantum (10 euro gli juventini) per essere schedati e per chiedere il permesso alla questura di accedere in luoghi pubblici. Ma i soldi col sistema tessera-del-tifoso-carta-di-credito continueranno ad uscire lentamente ed inesorabilmente dalle tasche degli italiani per altri lidi. Pochi spiccioli per volta ripetuti milioni di volte, all'infinito. Soldi sicuri di fatto facendo niente visto che una volta partito, il meccanismo fa tutto da solo, o meglio genera introiti da azioni altrui (quelle dei tifosi) e dalla tecnologia.
Poi come è ovvio immaginare da questa card ci saranno società che godranno di benefici indiretti, leggasi le pay-tv che vendono il business calcio a chi sarà bloccato dalla burocrazia. Oppure davvero qualcuno pensa che un padre di famiglia sia ben lieto di chiedere il permesso al questore per lui e suo figlio? Senza contare che i costi dei biglietti stadio non caleranno (tanto per dire 26,5 euro per il settore ospiti di Siena-Roma) e ovviamente chi farà la Tessera per vedersi una o due partite all'anno dovrà tirare fuori la tantum (10euro a cranio?) dunque per i tifosi tiepidi l'incidenza del costo Tessera sarà superiore. (Vero che qualcuno la tantum non la chiede, del resto è sicuro di rifarsi dopo).
I media oltre che una cronica difficoltà ad andare contro i centri di influenza del potere politico (la Tessera è figlia della coppia Amato Maroni) in questa occasione sono direttamente coinvolti dal punto di vista economico;
aspettarsi tutta la verità da loro è un po' come chiedere all'oste se il vino è buono...
Casualmente articoli e commenti ostili alla tessera li troviamo sul Guerin Sportivo da parte del suo direttore Matteo Marani, e Gianni Mura su Repubblica; soggetti forti ed indipendenti che al massimo possono irritare qualche inserzionista pubblicitario. E chissà che pure loro una certa influenza non l'abbiano, voi trattereste con i guanti i vostri migliori clienti?