Norme anti-tifo: revocato obbligo di firma ai tifosi del Manfredonia
23 - 11 - 2007
Mentre qualcuno vaneggia di ulteriori leggi speciali e di terrorismo per chi rompe vetrate in plexiglass, brucia cassonetti, tira sassate e tanto altro ancora, un giudice di Foggia ha revocato l'obbligo di firma ad alcuni tifosi del Manfredonia, "colpevoli" d'aver esposto uno striscione senza aver preventivamente passato la burocrazia delle norme anti-tifo, quelle entrate in vigore dopo la morte dell'ispettore Raciti (a proposito: chi lo uccise?).
I tifosi del Manfredonia avevano esposto il "pericolosissimo": "Mentalità Sipontina".
Ma un giudice di Foggia non ha convalidato l'obbliga di firma e adesso i legali degli ultras faranno ricordo al Tar per annullare le stesse diffide. Il giudice ha motivato la decisione affermando che "anche se i tifosi non hanno rispettato le procedure previste dall'Osservatorio, lo striscione non è razzista e non inneggia alla violenza, quindi non è un valido motivo per la diffida".
E pensare che qualcuno vorrebbe rinchiuderli a Guantanamo...