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Steward contro anziano e invalido

10 - 02 - 2009

L'articolo che segue, a firma A.V., è stato tratto dal sito www.larena.it, aggiornamento del 10-02-2009.

La legge degli stolti
Anziano e invalido «umiliato» ai tornelli

ALLO STADIO.
La denuncia di un sessantenne che cammina grazie all'uso del bastone
Gli steward non volevano farlo entrare al Bentegodi perché aveva il bastone
In suo aiuto i carabinieri

Verona. Non avere la certezza del poter fare affidamento sulle proprie gambe è già frustrante di suo. Se poi questo tuo handicap diventa umiliante perché c'è chi dovrebbe essere in grado di fare dei distinguo e non li fa, la situazione peggiora.
Abbiamo raccolto lo sfogo di un invalido civile, il signor Piergiuseppe, sessantenne che da sette anni è costretto a utilizzare un bastone per tenersi in piedi. Domenica, Beppe, come lo chiamano gli amici, s'è recato allo stadio. E la giornata gli è stata rovinata da uno dei ragazzi che stanno di controllo ai tornelli.
«Da sette anni sono costretto a utilizzare un bastone», dice l'anziano, «senza non mi sento tranquillo perché rischio di cadere a terra. Domenica allo stadio dopo il primo tornello un ragazzino mi ha detto che non potevo entrare con il bastone. Gli ho detto che non sono in grado di stare senza e che mi avrebbe dovuto accompagnare al mio posto se l'avessi lasciato lì. Lui ha insistito e alla fine io sono stato costretto a chiamare in mio aiuto un carabiniere che ha evidenziato al ragazzo che stava sbagliando. Ma l'umiliazione è stata tanta. Ma come», dice l'anziano, «mi presento allo stadio con un'ora di anticipo proprio perché ho paura di essere spintonato, che se cado non mi rialzo più. Si vede che ho la mia età e non sono un ultrà scatenato. Tra l'altro vado in poltronissima proprio per stare tranquillo e debbo essere umiliato così da un ragazzino che non conosce l'educazione? Che ci chiedano la tessera di invalidità se vogliono essere sicuri che non siamo teppisti travestiti da invalidi. Sarebbe un'umiliazione in più, ma sempre meno che dover questionare all'ingresso dello stadio per poter entrare con il bastone».
Conclude Beppe: «I tempi sono davvero cambiati. Quando io ero ragazzo se non avessi ceduto il posto su un autobus a un anziano o a una donna, i miei mi avrebbero dato un ceffone che mi avrebbe fatto girare per 15 giorni. Oggi abbiamo questi ragazzi che non distinguono un invalido anziano da un ultrà e che lo umiliano davanti a decine di persone».

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