Lega Calcio: non c'è accordo sulla mutualità
26 - 09 - 2008
La prevista assemblea di Lega Calcio di ieri (25 settembre) è saltata, dopo che è risultato palese che tra i presidenti di Serie A e quelli di Serie B non si sarebbe trovato un accordo in merito alla ripartizione dei proventi derivanti dalla vendita collettiva dei diritti televisivi e degli sponsor.
In pratica: la Serie B (tra partite al sabato, posticipi e anticipi in orari e in giorni assurdi, e con tutti gli incontri in tv) ha perso tantissimo pubblico e interesse (anche televisivo). Stare in B è ormai solo una spesa, e i presidenti della serie cadetta cercano d'andare avanti chiedendo soldi a quelli di A. Ma questi ultimi cercano di dargli il meno possibile.
Evidentemente i problemi della B sono strutturali, ma nessun presidente di categoria è intenzionato ad affrontarli. Nessuna lungimiranza, nessun progetto a lungo a termine.
Bisogna fare cassa e farla subito. Per cui: ancora B al sabato, ancora anticipi e posticipi, ancora tutte le partite in tv. Chi rischiava di retrocedere in B (e magari c'è pure finito) s'è tutelato con (l'antisportivo) "paracadute", proprio per cercare di tornare subito in A sfuggendo all'inferno (anche economico) della serie cadetta.
La giusta solidarietà economica ("mutualità") diventa assistenzialismo quando non si fa nulla per risolvere gli squilibri economici (derivanti da un sistema che cannibalizza sé stesso) che la rendono necessaria. Chi è causa del suo mal pianga sé stesso.