Sponsor: anche sui calzoncini. Bandiere o alberi di Natale?

05 - 10 - 2008

La divisa di una squadra di calcio è la sua bandiera. Un qualcosa di sacro: quando la squadra rappresenta la comunità di cui porta il nome. Ma nella società dei consumi tutto ha un prezzo, perché tutto si compra e tutto si vende, anche la dignità. Le bandiere, da simboli di fede e di unità che si perpetuano nel tempo, ridotte a veicolo di promozione commerciale.
La Lega Calcio, che riunisce gli industriali del pallone, l'agosto scorso ha deciso che le squadre di Serie B possono accettare una sponsorizzazione anche sui pantaloncini. Dopo lo sponsor di maglia, dopo il secondo sponsor di maglia, dopo lo sponsor tecnico, anche quello per i calzoncini.
La divisa ormai, più che ad una bandiera, assomiglia ad un blasfemo albero di Natale.
Le società di Serie B, dopo aver svuotato gli stadi, cercano di far cassa in tutti i modi possibili ed immaginabili. Ma le politiche adottate continuano ad impoverire questo mondo, che si fonda sulla passione dei tifosi. Perché il calcio NON è MAI stato uno sport per famiglie e spettatori, ma uno sport per tifosi.
Le bandiere generano vera passione ed aggregazione, le pubblicità no. Sconsacrando i simboli della tifoseria con delle patacche si va ad intaccarne la capacità di rappresentanza e di richiamo.