Repressione? Solo quella che serve (a loro)
24 - 11 - 2008
I boss della Lega Calcio, dopo aver chiesto ed ottenuto leggi speciali contro ultras e tifosi, dopo aver favorito la sospensione della libertà d'espressione negli stadi attraverso le norme anti-tifo, dopo aver dato parere favorevole alla creazione di organismi controllati da forze di polizia aventi ampi poteri sull'organizzazione delle manifestazioni sportive, dopo aver proposto (addirittura) la creazione di celle all'interno degli stadi, di fronte a gradinate sempre più vuote e sempre più grigie iniziano ad avere qualche preoccupazione. Uno spettacolo disertato dal pubblico, incapace di generare passione ed entusiasmo, ha poco valore commerciale.
Adriano Galliani e Antonio Matarrese, nei giorni scorsi, attraverso lettere e dichiarazioni pubbliche hanno invitato il potere politico ad adottare una linea più ragionevole per quanto riguarda i divieti di trasferta e le mille limitazioni alla vendita dei biglietti (provvedimenti adottati dalle forze di polizia del Casms, il Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive). Ovviamente non si sono appellati ai diritti di ultras e tifosi (semplici cittadini), ma ai loro interessi economici; hanno parlato di "quotazioni in borsa", "incassi", "ricavi" e "perdite". Sono questi i motti del sistema contemporaneo (che è il loro).
Il potere politico e le forze di polizia, almeno per ora, hanno risposto con freddezza. Con gli stadi vuoti il governo risparmia agenti, mezzi e soldi; e le forze di polizia hanno ottenuto poteri che vogliono conservare.
La macchina repressiva ha preso velocità e adesso non è facile fermare la sua corsa.