Parma-Atalanta: no al calcio senza tifosi
15 - 03 - 2010
Parma-Atalanta è stata la quarta partita casalinga della stagione, disputata al Tardini, proibita ai tifosi ospiti. Il Prefetto di Parma, su invito del Questore, vista la determinazione n. 11/2010 del Casms (Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive), ha eliminato il "settore ospiti" e, inoltre, ha stabilito che solo i residenti nella regione Emilia-Romagna potessero acquistare i biglietti. Quest'ultima direttiva ha addirittura ampliato la discriminazione su base territoriale, andando a penalizzare anche i tifosi del Parma che risiedono fuori regione.
Dopo i tifosi di Palermo, Cagliari e Lazio, è toccato a quelli dell'Atalanta, non poter entrare ed incitare la propria squadra al Tardini. Per i bergamaschi s'è trattato addirittura del settimo divieto di trasferta stagionale. Classificare l'incontro ad "alto rischio" è stata la giustificazione per impedire alla tifoseria nerazzurra l'esercizio di alcune libertà fondamentali. Premesso che la sistematica cancellazione di alcune libertà fondamentali è ingiustificabile in uno stato di diritto, così come sono inaccettabili sistemi che si fondano sulla rappresaglia generalizzata, anche la classificazione ad "alto rischio" sembra essere abusata. Relativamente a Parma-Atalanta vi è sicuramente rivalità tra le due tifoserie, ma non figuravano precedenti gravi, e la tifoseria atalantina era reduce da una serie di partite senza incidenti.
Ma soprattutto: visto e considerato che gli ultras da Bergamo sono venuti lo stesso, rimanendo fuori dal loro settore, non sarebbe stato più sensato e sicuro, farli entrare nell'unico posto idoneo ad ospitarli?
La Gazzetta di Parma si è sforzata fino in fondo per far passare la presenza orobica come motivo di disagio e tensione, dedicando quasi una pagina a questo argomento, raccontando una domenica ad alta tensione. Per qualche coro, fumogeno e due petardi? Ribadiamo: non sarebbe stato più sicuro far entrare gli atalantini nel settore ospiti? Cosa non si fa per promuovere la delocalizzazione del Tardini...
Gli atalantini liberi di girare per la città, ma impossibilitati ad entrare nel settore ospiti. I residenti richiusi nel loro quartiere da barriere fisse. Provvedimenti contradditori, che servono solo a creare disagio e tensione. Che l'obbiettivo sia proprio questo?
La Curva Nord intanto è sempre più blindata, tra cellulari, gabbioni da circo, e agenti distratti. Al primo accenno di pericolo che succede? Partono quelli con le telecamere. Il loro compito è riprendere, mica prevenire. Perché? Che ci sia voglia di diffide, magari mirate, per eliminare chi si oppone ai progetti speculativi che interessano il Tardini? Chissà.
"Così si falsa il campionato" hanno appeso i bergamaschi in via Puccini; perché togliendo ad una squadra l'appoggio dei propri tifosi la si danneggia indubbiamente. Noi, sempre in via Puccini, di fronte all'ingresso del settore ospiti, abbiamo appeso "No al calcio senza tifosi", in segno di solidarietà e a difesa del mondo comune.
"No ai divieti di trasferta" è stato appeso davanti alla Nord, per far capire alla gente di Parma che queste decisioni sono ingiuste, perché violano libertà e diritti comuni; che possono colpire tutti, anche noi; e che uccidono lo spirito e la natura del nostro mondo.
Il divieto di trasferta punta ad un ordine pubblico incurante di diritti e libertà civili. E' una misura repressiva che si fonda sulla rappresaglia, promossa da appartenenti alle forze di Polizia. Una misura utilizzata sempre più abitualmente e con disinvoltura, in un Paese che, essendosi candidato per Euro 2016, dovrebbe essere in grado di gestire migliaia e migliaia di tifosi provenienti da tutta Europa. Un Paese dove si chiudono i settori, e si ha la faccia tosta di dire che gli spettatori aumentano (anche se diminuisco a vista d'occhio, allo stadio e in tv), dove per ogni cosa, anche per una sconfitta, si da la colpa agli ultras ed alla mancanza degli stadi di proprietà (da acquistare con soldi pubblici!). Come ha fatto Galliani dopo che il Milan ha preso quattro pere dal Manchester United. Ma lo sa Galliani che il Manchester, nonostante abbia lo stadio di proprietà, è nel bel mezzo di una crisi finanziaria, la Proprietà è contestata dai tifosi, ha pensato di vendere lo stadio stesso, e ha chiesto addirittura un aiuto economico ai propri giocatori?
Tornando al nostro Parma, dopo la solita partita bruttina, sono arrivati comunque tre punti fondamentali nella corsa per la salvezza. In molti, anche il mister Guidolin, si sono sbilanciati affermando di aver già raggiunto la salvezza, ma noi, anche se sembra cosa fatta, aspettiamo, se non proprio la matematica, qualche altro punto per poter far festa! Non molliamo dunque, continuiamo a sostenere i crociati e spingerli verso la vittoria, in ogni partita, fino alla fine! Già da domenica, anche se ci aspetta una trasferta lontana e difficile: Bari. L'anno scorso fu una sfida promozione, vincemmo, e ci presentammo al S. Nicola in ottimo numero, 250-300 persone. Quest'anno, che se siamo in A, l'obiettivo è quello di ripeterci, sperando il risultato finale sia lo stesso!
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