Maroni e le critiche alla Tessera del Tifoso

27 - 08 - 2009

Roberto Maroni è un vero democratico, almeno: in gioventù, dopo aver fatto parte di un gruppo marxista-leninista, aderì a Democrazia Proletaria (partito di estrema sinistra). Solo dopo diventò leghista, poi secessionista, e infine ministro.
Se da ragazzo Maroni credeva nella falce e martello, adesso guarda con sospetto anche chi partecipa semplicemente alle primarie del PD (un partito di centro - alle cui primarie, l'ultima volta, hanno partecipato milioni di italiani); e seppur convinto democratico (ha giurato sulla Costituzione) sembra non sopportare la pluralità di opinioni. E infatti, appena udito Marcello Lippi (ct azzurro) criticare la Tessera del Tifoso, ha pensato bene di ironizzare stizzito sulle simpatie che l'allenatore toscano ha per il PD (per altro mai nascoste, e riaffermate nello stesso articolo), di modo che le critiche apparissero motivate da contrapposizione politica. Una strategia molto in voga al momento, che svilisce ogni discorso. Ma non basta, come vecchio "democratico" Maroni ha invitato la Figc a richiamare all'ordine (l'ordine di tacere) Lippi. "Ho parlato poco fa con Abete, che mi ha confermato il sostegno della Figc. Credo ci sarà un chiarimento, perché la Figc deve parlare con una voce sola, invece la voce di Lippi è discordante rispetto alla linea della Figc. La federazione non può diventare il circo Barnum".