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Curva Nord

Medioli: scuse e dimissioni? No una lettera

25 - 09 - 2009

Ieri, nella rubrica Lettere al direttore della Gazzetta di Parma, ha trovato spazio una lettera di Paolo Medioli, consigliere del Centro di Coordinamento dei Parma Club, che nei giorni scorsi aveva rilasciato dichiarazioni contro di noi e sminuito le opinioni dei tanti tifosi che si oppongono alla Tessera del Tifoso, come se avessero tutti "qualcosa da nascondere". In merito avevamo dato spazio alla missiva di un nostro lettore (poi pubblicata anche dalla Gazzetta) che lo invitava a chiedere scusa a tutti i tifosi e a rassegnare le dimissioni. Medioli, invece, non ha fatto né l'uno né l'altro, preferendo (mentre noi, come alcuni suoi colleghi, andavamo in trasferta a Roma) scrivere un'incredibile lettera alla Gazzetta. In essa, tra le tante cose, abbiamo letto che tale missiva ci sarebbe stata inoltrata per avere spazio. Di fatto non è mai arrivata, comunque: nessun problema, la pubblichiamo ugualmente ed integralmente, pur non condividendone il contenuto. Anche in quest'occasione lasciamo che a replicargli siano i nostri visitatori. Così, subito dopo la sua lettera, pubblichiamo due missive (tra le varie inoltrateci o indirizzateci), che bene riflettono il nostro pensiero in merito.
Medioli, nella sua lettera, si dice che è pronto al confronto civile con tutti. Speriamo questo sia veramente il suo atteggiamento e di tutto il Coordinamento. Che invitiamo così ad ospitarci (come varie volte noi abbiamo ospitato suoi rappresentati) e ad ascoltarci sull'argomento Tessera del Tifoso, nella speranza possa rivedere la sua posizione, visto che per ora ha ospitato, ascoltato e s'è confrontato solo con il... Questore, che promuove la Tessera per conto di Maroni, da cui dipende gerarchicamente.


Lettera di Medioli
Cara Gazzetta,
chiedo cortesemente ospitalità per fornire alcune precisazioni in merito all'articolo, apparso sul vostro giornale nei giorni scorsi, che riportava le decisioni del Centro di Coordinamento in merito alla Tessera del Tifoso. In quell'articolo venivano riportate virgolettate alcune mie affermazioni che potevano apparire come una dichiarazione provocatoria rilasciata al momento, faccio riferimento alla frase: "...per le persone che, come noi, si presentano allo stadio a volto scoperto e senza tasche piene di viti o bulloni è solo un vantaggio perché non abbiamo nulla da nascondere". Quella frase, estrapolata da un ragionamento molto più articolato e complesso, ha dato adito ad una serie di interpretazioni, non motivate e prive di fondamento, ed ad una campagna di demonizzazione di carattere personale con toni assolutamente discutibili.
Nessuno, né tantomeno il sottoscritto, ha mai inteso avanzare la bizzarra equazione che tutti coloro che sono contrari alla tessera del tifoso sono dei potenziali delinquenti o dei facinorosi che girano per gli stadi con viti e bulloni in tasca. Sono sempre stato fin troppo rispettoso delle idee degli altri e sono disposto al confronto civile con tutti, non ho mai avuto la presunzione di essere sempre dalla parte del giusto e che chi sbaglia siano sempre e comunque coloro che non la pensano come me. Evidentemente questo modo di ragionare non è lo stesso di chi vuole separare il mondo in buoni e cattivi o, ancora peggio, ha bisogno di individuare a tutti i costi un nemico, deviando la discussione dal reale contenuto, incentivando animosità e rancore nei confronti dei singoli.
Le decisioni del Centro di Coordinamento, assunte tramite una votazione fatta dai Presidenti dei club, dopo che il Questore se ne era andato per aver terminato la propria esposizione, possono essere condivise o meno e sono ben consapevole di quanto il tema Tessera del Tifoso sia sentito. Questo però non giustifica l'accanimento nei miei confronti, come quello a cui sto assistendo, fondato su interpretazioni distorte, rispetto al mio pensiero, che è e rimane quello che ho richiamato. Fiducioso che quanto accaduto sia solo frutto di un grande fraintendimento, ringrazio fin da ora sia la Gazzetta di Parma sia il sito dei Boys, a cui ho trasmesso questa nota, per lo spazio che si riterrà giusto concedermi.

Paolo Medioli


Due lettere tifosi

Egr. sig. direttore,
un po' incredulo ho appena letto la lettera di Paolo Medioli (consigliere del Centro di coordinamento dei Parma club) pubblicata sulla Gazzetta di oggi (24 settembre), in risposta ad un tifoso che lo invitava a scusarsi e a dimettersi per aver offeso tanti tifosi italiani (contrari alla tessera del tifoso). Ebbene: niente dimissioni e soprattutto niente scuse, ma tanta voglia di arrampicarsi sugli specchi. Medioli scrive di errate interpretazioni a quanto da lui dichiarato. Mi chiedo chi abbia interpretato male: i tifosi o la Gazzetta. Sono andato a rileggermi l'articolo ed è chiarissimo, come le sue dichiarazioni. Cito: «A differenza di altri non ci siamo rivolti a legali ed avvocati - è il commento dell'ex presidente ed attuale consigliere del Centro, Paolo Medioli, tra i più convinti sostenitori della tessera -: in quest'ultimo mese ho visto tanta ipocrisia in giro. Per le persone che, come noi, si presentano allo stadio a volto scoperto e senza tasche piene di viti o bulloni è solo un vantaggio perché non abbiamo nulla da nascondere». Questo è il reale contenuto. Tenendo presente che sono stati i Boys ad organizzare una conferenza con la presenza di legali ed avvocati, l'accusa di "ipocrisia" sembra proprio rivolta a loro. Altrettanto evidente appare la tesi per cui, secondo Medioli, il no alla tessera nasconderebbe la volontà di non essere identificati durante azioni di teppismo. Accuse molto gravi, generalizzate e pericolose. Non c'è assolutamente niente di male a rivolgersi a dei legali per conoscere meglio le leggi vigenti, o a chiedere il rispetto della Costituzione! Il no alla tessera del tifoso viene da tantissimi ambienti: da politici, società di calcio, e dalla maggioranza dei club dei tifosi (tra le tante: l'associazione Petitot di Parma), oltre che dai gruppi di ultras. Criminalizzare è il contrario del rispettare, significa accusare, per questo Medioli dovrebbe scusarsi con tutti i tifosi.
Se la Gazzetta di Parma avesse estrapolato le sue dichiarazioni in modo non conforme, fraintendendo o distorcendo qualcosa, Medioli sarebbe dovuto intervenire per smentire o contestare quanto pubblicato. Per cui: nessuna interpretazione distorta. Non risultando nessuna azione di questo tipo, le dichiarazioni pubblicate sono da considerarsi corrette e possono essere criticate da tutti. Invitare qualcuno a scusarsi e/o a dimettersi, non significa demonizzarlo o incitare all'odio, significa avvalersi del diritto di critica. Un diritto che spero Medioli non vorrà negare a nessuno. Il suo vittimismo mi sembra molto fuori luogo e del tutto immotivato, e credo tradisca la sua esperienza di uomo politico, che lo porta a cercare consenso anche in modo alquanto discutibile. Medioli ha lanciato accuse: adesso presenti le scuse. Credo anche il Centro dei club dovrebbe scusarsi, visto che Medioli è comunque un suo consigliere.

Giancarlo Azzali





Caro direttore,
ho letto con sconforto la risposta di Medioli alle lamentele di un tifoso. Sono un tifoso anch'io. Prima ci accusa di essere degli ipocriti e di non volere la tessera solo perché vogliamo commettere dei crimini, poi quando qualcuno lo invita a scusarsi, parla di "interpretazioni non motivate" e inventa una "campagna di demonizzazione" contro di lui. Non si può neanche dire che si è in disaccordo o che le sue accuse sono sbagliate? E' vietato criticarlo?
Medioli si dice "fin troppo rispettoso" delle idee degli altri. Il "fin troppo" fa sorgere dei dubbi, e i fatti confermano i dubbi: ha accusato di ipocrisia chi non ha neppure ascoltato, poi ha ridotto la tesi opposta (il no alla tessera) ad una scappatoia per chi va allo stadio per tirare viti e bulloni (ma chi li tira poi?). Un bell'insulto per tanta gente che va allo stadio. Eppure fa la vittima.
Spero il Coordinamento prenda provvedimenti. Adesso i suoi dirigenti devono anche offendere i tifosi?
Per quanto riguarda la posizione assunta dal Centro a favore della tessera non la condivido e non m'è nemmeno piaciuta per com'è maturata. L'aver chiamato solo il Questore poi non va assolutamente bene. Il Questore dipende da Maroni e ovviamente deve adempiere alle direttive del Ministro (che è proprio quello che promuove la tessera!). Almeno si poteva ascoltare tutte e due le campane, e non solo una, e poi, trattandosi di temi legati a leggi e norme, chiedere un parere terzo ad un legale di fiducia.

Cordiali saluti,
Francesco Rossi

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