Roma-Napoli (31-08-08). Le esagerazioni di Trenitalia
16 - 03 - 2009
La Procura della Repubblica di Napoli, in data 11 marzo 2009, ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sui fatti del 31 agosto scorso, quando il treno degli ultras e dei tifosi napoletani diretto a Roma (per la prima partita di campionato), fu oggetto di presunte devastazioni.
In quei giorni Trenitalia SpA denunciò danni per 500.000 euro. Una cifra che (dopo aver visto le foto dei danni sul sito de La Repubblica) appariva ragionevolmente grottesca. 4 finestrini rotti, una crepa di circa 15 cm nel rivestimento interno di una carrozza, un water con una crepa (nella parte adiacente al muro), e 3 sedili con il rivestimento strappato, non possono certo costare mezzo milione di euro. E infatti la verità era un'altra, opposta a quella spacciata dalla maggior parte dei media nazionali (ad eccezione di RaiNews, che subito denunciò la bufala).
Il magistrato inquirente Antonello Ardituro, nella richiesta di archiviazione, non parla di "devastazioni" ma di semplici danneggiamenti.
I danni riscontrati dalla polizia giudiziaria (che poté ispezionare solo 4 dei 15 vagoni) sono stati quantificati in una cifra inferiore ai 4.500 euro. Per le altre 11 carrozze non fu possibile una constatazione diretta e si dovette procedere per riscontri successivi. I sopralluoghi, tra l'altro, furono fatti quando Trenitalia aveva già iniziato i lavori di ristrutturazione. Trenitalia riferì 38 giorni di fermo per ciascuna di tali carrozze ma il magistrato scrive (come già apparve al tempo sui media) "che alcune di esse furono rimesse in circolazione dopo pochi giorni", il che (oltre ad abbattere i costi da fermo) fa pensare che i danni fossero estremamente limitati. Da ricordarsi anche che la condizione iniziale delle carrozze è sconosciuta, ma Trenitalia afferma (guarda caso) che erano in "perfetto stato manutentivo" (il che è tutto da dimostrare).
Il magistrato dopo aver contestato, in vari passaggi, le tesi e le dichiarazioni di Trenitalia fa rilevare che sono troppi i lati oscuri per poter fare una stima realistica dei danni. E che in ogni caso non supererebbero il terzo di quello che inizialmente Trenitalia dichiarò ai media.
Di seguito un estratto della Richiesta di archiviazione.
"[...] In ogni caso alcune considerazioni in ordine ai danni possono essere formulate, raffrontando le indicazioni fornite da Trenitalia, da valutare con spirito critico trattandosi di valutazione operata dalla parte privata che aveva tutto l'interesse ad enfatizzare il danno, anche per un eventuale risarcimento o indennizzo di tipo assicurativo, e quelle fornite dalla polizia giudiziaria che ha operato alcuni accertamenti delegati dal p.m.
Deve innanzitutto evidenziarsi che nella sua memoria la difesa di Trenitalia indica i seguenti danni, di gran lunga inferiori, già in prima approssimazione a quella somma di 500.000,00 euro "sparata" ai media nell'immediatezza; invero i danni al materiale rotabile e la manodopera necessaria per il ripristino sono stati quantificati dalla persona offesa in circa 185.000,00 euro; ad essa vengono aggiunti danni per "fermo carrozze" per circa 130.000,00 euro, intendendosi i danni ricevuti dalla società per avere dovuto fermare le carrozze danneggiate in attesa delle necessarie riparazioni. Questi dai, forniti dalla persona offesa, sono stati oggetto di alcune considerazioni critiche da parte della polizia giudiziaria nella informativa del 24 febbraio 2009. Va innanzitutto rilevata la difformità fra i danni denunciati per le quattro carrozze aggiunte alla stazione di Napoli, circa 4.500,00 euro, e quelli degli altri undici vagoni, poi giunti alla destinazione finale di Torino, di circa 180.000,00 euro. In effetti per le prime quattro la polizia giudiziaria ha potuto effettuare una constatazione diretta dei danni nella immediatezza, in data 31 agosto 2008, ed anche in questo caso la valutazione della persona offesa è apparsa in eccesso. Ma soprattutto, per le 11 vetture ricoverate a Torino tale constatazione diretta non è stata possibile, e si è dovuto procedere per riscontri successivi. In questo caso Trenitalia si è limitata a fornire la stima dei danni complessivi (137.256,90 € per i materiali, 45.000 € per la manodopera), limitandosi a specificare l'ammontare degli stessi ripartito per ogni carrozza. Non è stato fornito l'elenco dei singoli danni riscontrati ed il costo unitario dei pezzi di ricambio utilizzati per la loro riparazione. Si è dunque proceduto ad alcune considerazioni critiche sulla base dei sopralluoghi effettuati dalla Polfer di Roma e soprattutto, su delega di questo P.M., dalla Digos di Torino, pur intervenuta a riparazioni ormai in corso (si era già provveduto a smontare, ad asportare e a sfoderare i sedili per la relativa pulizia). Da tale raffronto sono emerse evidenti difformità in eccesso, sia in fatto che di ordine logico, fra le indicazioni di Trenitalia e le verifiche della polizia giudiziaria.
Anche in ordine ai danni da "fermo" si registrava che Trenitalia considerava che tutte ed 11 carrozze avevano subito un fermo di 38 giorni, risultando invece evidente agli atti che alcune di esse furono rimesse in circolazione dopo pochi giorni, senza considerare poi la assoluta assenza di specificazione sulla determinazione il 309 euro giornalieri del costo unitario del fermo.
Si rileva inoltre che i danni denunciati si riferivano ad una situazione iniziale della manutenzione delle carrozze ignota e considerata dalla persona offesa come di perfetto stato manutentivo tutto da verificare.
Orbene da queste considerazioni emerge come la quantificazione del danno operata dalla persona offesa, che già si discosta di molto da quella prima stima di 500.000,00 euro, si è rilevata innanzitutto generica, non supportata da probante documentazione, ed in alcuni casi verificata in notevole eccesso da alcuni controlli a campione della polizia giudiziaria.
Fermo restando, in ogni caso, un danno che seppur si volesse quantificare in un terzo circa di quello inizialmente denunciato pubblicamente, resterebbe di notevole entità e di ingiustificabile verificazione.
[...]"